Più soldi per il reddito di povertà in Sicilia: scorre la graduatoria, ecco a chi spetterà
La manovra da 50 milioni approvata all'Ars assegna altri fondi alla misura. Ma non mancano le polemiche. Oltre 90 mila domande erano rimaste escluse dall'elenco

Il testo, approvato con 44 voti favorevoli e 19 astenuti, assegna in particolare 6 milioni per il contrasto alla povertà, 15 per aumentare le tariffe a favore dei laboratori di analisi, 5 milioni sono destinati ai Consorzi di bonifica di Agrigento e Ragusa, un milione al sostegno per gli aeroporti minori.
La lotta alla povertà è dunque uno dei pezzi forti della manovra di primavera. L'Ars ha infatti dato l'ok sia all'articolo che stanzia 5 milioni agli enti benefici che offrono assistenza, sia a un secondo comma che stanzia un milione per scorrere la graduatoria del cosiddetto reddito di povertà.
Nel primo caso è stata finanziata la misura della vecchia legge sulla povertà che permette di assegnare buoni pasto. Nel secondo caso vengono assegnate altre risorse al bonus voluto a novembre dal governo Schifani.
Grazie ai 30 milioni messi sul tavolo, la misura aveva già permesso di assegnare il contributo a fondo perduto a poco meno di 7mila famiglie con meno di 5 mila euro annui di reddito.
Ma dalla graduatoria erano rimaste escluse almeno 100mila domande. Grazie ai fondi stanziati nella manovra, il sussidio potrebbe spettare ad ulteriori 500 famiglie.
Sull'aumento del budget per il reddito di povertà, si erano prodigati nei giorni scorsi sia i 5 Stelle, soprattutto Roberta Schillaci e Nuccio Di Paola, ma anche il Pd.
«Le risorse inizialmente stanziate dal governo regionale, pari a 30 milioni di euro, non sono state sufficienti a rispondere a un bisogno ben più ampio, con quasi 100.000 domande presentate e solo 7.000 accolte», commenta Mario Giambona, vicepresidente del gruppo Pd all'Ars.
E ancora: «Siamo intervenuti per correggere una stortura e continueremo a farlo. La povertà non si combatte con gli annunci, ma con visione, risorse adeguate e coinvolgimento delle realtà sociali che ogni giorno operano sul campo».
Anche Roberta Schillaci, vicecapogruppo di M5s all'Ars è intervenuta sull'ok alla misura: «Il contributo di solidarietà varato dal governo Schifani rischia di diventare una chimera per tanti cittadini siciliani che vivono in precarie condizioni finanziarie. Per questo ho voluto dare più attenzione ai poveri e agli indigenti».
Non tutti, però, sono soddisfatti degli interventi del governo contro la povertà. Tra questi lo Spi Cgil Sicilia che parla di guerra tra chi è più povero.
Il riferimento è alla graduatoria (qui l'elenco delle istanze ammesse e di quelle escluse) che ha tagliato fuori oltre 90mila domande. E solo poche centinaia di famiglie potranno essere ammesse dopo l'ok alla manovrina all'Ars.
«Non si può certamente affermare che la misura abbia raggiunto gli obiettivi prefissati», si legge in una nota di Maria Concetta Balistreri, segretaria generale dello Spi Cgil Sicilia.
E auspica un intervento «strutturale che faccia uscire dalla condizione di estremo disagio le centinaia di migliaia di siciliani e dei quali questo governo ignora l'esistenza».
«Crediamo sia venuto il momento - aggiunge Balistreri - che le misure spot lascino il campo a vere politiche, condivise per dare dignità ma soprattutto prospettive certe di fuoriuscita dalla condizione di esclusione sociale che moltissime, troppe, famiglie oggi vivono e che i dati Istat indicano in aumento».
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