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Suonava il gong per ricaricare l'anima: il Rito della Luce 2020 sarà all'insegna del silenzio

Fra arte e spiritualità, il Rito della Luce ha appassionato decine e decine di persone davanti alla Piramide 38° Parallelo di Motta d'Affermo: ma adesso tocca al silenzio

  • 17 giugno 2020

La Piramide 38° Parallelo durante il Rito della Luce

Certe volte serve silenzio per fare rumore e amplificare un sentimento come un'eco fra le montagne. Così ha scelto di fare Antonio Presti, il magnate che ha messo il sigillo sulla Fiumara d'arte, che quest'anno ha deciso di anteporre la riflessione alla creazione della bellezza.

Il suo Rito della Luce, l'evento che mischia arte e spiritualità che da anni si svolge dlla Piramide 38° Parallelo di Motta d'Affermo nel giorno del solstizio d'estate e che quest'anno avrebbe dovuto coinvolgere anche alcuni borghi fra l'Etna e l'Alcantara, non si farà come sempre si è svolto ma rispettandone il ricordo nel silenzio.

«L’armonia universale è il soffio che avvolge tutti - è il pensiero di Antonio Presti - il Silenzio non va inteso come assenza di suono, ma come luogo e tempo impercettibile che distanzia parole, note, battiti del cuore, fasi del respiro solo nel dono silenzioso dell’ascolto è possibile nutrirsi della Conoscenza, la vera ricchezza che aumenta nella sua condivisione. È il tempo del ringraziamento.
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La vita echeggia in questa contemporaneità sospesa, immobilizzata e contagiata dall’emergenza. Ciò che ci viene negato acquista oggi ancora più valore: lo spirito della comunità; i legami sociali e familiari; la libertà dell’individuo; l’educazione delle scuole; la cultura che permea gli spazi sopravvissuti alle tecnologie invadenti; la spiritualità che inonda l’universo e il genius loci di quei luoghi che abbiamo sempre vissuto con la superficialità dei tempi e mai con proiezione interiore. Ecco la nuova equazione etica per fronteggiare uno dei più grandi allarmi della società: quel batterio invisibile che distrugge l’anima in nome dell’asfittica logica che ha prosciugato la modernità».

In una chiacchierata fatta al telefono con l'artista durante la pandemia era venuta fuori la necessità di far fluire le cose senza per forza dover dire o fare. Un momento che solo la quiete riesce a rigenerare, trasformando il tempo della riflessione in una spugna che si carica di energia.

«L’animavirus sarà l’antidoto contro la svuotante cultura dell’attimo fuggente. Contro la radioattività che ha contaminato un presente senza futuro. Al moto centrifugo degli anni passati si sostituisce quello centripeto di quest’anno, volto alla meditazione individuale, alla riflessione profonda di ciascuno su quest’importante momento di passaggio – continua Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte e artista del Rito che da anni restituisce al pubblico la via dello stupore – Ritrovare relazioni autentiche senza mummificarsi nella superficialità dell’Avere, era ormai urgenza, impellenza, una strada per la sopravvivenza.

Profitto contro salute. Il virus forse sta ristabilendo le priorità? E come un mantra sta restituendo sacralità e nuova devozione? Quella Grande Madre che chiedeva carezze all’anima non ha avuto ascolto per troppo tempo, manifestando in tutti modi la sua vulnerabilità. L’uomo dell’egoismo, l’uomo del denaro, l’umanità del consumo, dell’apparire, dell’ignoranza, non ha ascoltato tutto ciò perché era collegato al filo dell’egocentricità e dell’apparire, anestetizzando il valore dell’Essere.

L’universo reclama più che mai il rispetto del silenzio. Ognuno potrà usufruire della bellezza, della luce e del suo rito di passaggio, e trarne i propri benefici, ridonando un respiro vitale alla propria anima, oggi più che mai a corto di ossigeno e narcotizzata dal mondo tecnologico. Non ci saranno artisti e performer a nutrire la giornata del solstizio d’estate, ma solo la Piramide, spazio dell’umanità. In questo momento c'è necessità, in nome dell'ascolto, di rigenerare la parola con la voce dell'anima. È tempo di rallentare, è tempo di ascoltare, è tempo di ringraziare.

L’animavirus è in mezzo a noi. Quando i nostri occhi si ricollegheranno al cuore, riacquisteremo la visione del mondo universale. Solo allora tutti potremo assistere alla manifestazione della Bellezza. Solo in quell’attimo di stupore e meraviglia la Piramide 38° Parallelo consegnerà la luce e la sua visione: l’apparire dell’invisibile».
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