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Torna in Sicilia e riapre (dopo 30 anni) lo storico saponificio: la scommessa di Salvatore

Sembra che il suo destino fosse scritto fin dall'infanzia. Dopo un periodo all'estero decide di tornare nella sua Melilli e riaprire la storica azienda di famiglia

  • 5 novembre 2021

Salvatore Zimmitti

Un profumo che arriva da lontano, quello del saponificio Zimmitti, a Melilli (in provincia di Siracusa), attivo dal 1875, quando Francesco (il bisnonno di Salvatore, attuale titolare) incrementa il commercio di olio ed inizia a produrre il sapone. Il saponificio, durante la Seconda guerra mondiale, diventa fornitore di sapone della Marina militare di Augusta.

Nel corso del '900, i fratelli Luigi ed Emanuele, due dei cinque figli di Francesco, portano avanti l'attività del padre e ottengono anche la registrazione del marchio e l'iscrizione alla Camera di commercio di Caltanissetta.

L'antico sapere viene ereditato da Salvatore Zimmitti, attuale titolare dell'attività oltre che operatore ecologico, e sembra che il suo destino fosse scritto fin dall'infanzia: «Nella mia famiglia tutti i primogeniti hanno fatto sapone, io sono il secondogenito, ma mio padre mi ha fatto battezzare con l'olio, mio fratello primogenito non fa sapone», racconta.
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Poco più che maggiorenne Salvatore cerca fortuna all'estero: «Volevo cercare lavoro in altri posti, sono stato tredici volte in America, ma poi grazie a mia madre, a 40 anni ho deciso di ricominciare tutto, ho riaperto il saponificio che era stato chiuso negli anni '80. Ho cercato di portare avanti un'attività che ormai non fa più nessuno, il sapone a caldo», racconta Salvatore, con grande entusiasmo.

Nel 2009, infatti, riavvia l'attività che prima era del nonno e poi del padre e la gestisce insieme alla moglie e ad altre due persone che si occupano del marketing.

Salvatore torna in Sicilia sentendo quasi il dovere di non abbandonare un sapere che la sua famiglia custodiva da secoli e che non si trova nemmeno sui libri, l'arte della saponificazione: «Mia mamma mi ha regalato il vecchio baule di famiglia, dove c'erano manoscritti, le ricette dei nonni e mia madre mi disse ''o lo fai bene o non lo fai''», racconta.

Rimane fedele alla tradizione ma non tralascia l'innovazione, sperimentando regolarmente nuovi prodotti e utilizza pochi ingredienti, naturali e di alta qualità: «Noi saponifichiamo l'olio d'oliva come si faceva una volta, l'acqua, la soda e il riscaldamento col gas (pentola messa sul fuoco), tutto a mano.

Gli ingredienti sono tre: olio, acqua e soda.

Procedimento: si pesano l'olio, l'acqua e la soda, poi si mette prima l'olio a riscaldare, si aggiunge piano la soda - racconta Salvatore - poi si possono aggiungere: estratto di aloe, miele, latte d'asina, ogni prodotto ha la sua filosofia per essere saponificato.

Poi si colloca nelle forme e dopo 24 ore si toglie dalla forma, si taglia a pezzetti (intorno a 100g), e viene impacchettato con carta rigorosamente riciclata».

I prodotti sono saponi liquidi, solidi e shampoo, ma non manca il tocco artistico e Salvatore confessa che crea anche delle sculture con il sapone. L'ingrediente, per così dire, invisibile, dell'autentico sapone Zimmitti è l'umiltà: «Voglio che il sapone sia la mia identità, umile, come me. Non possono mancare l'umiltà, la serenità e la bontà.

Mamma Lina mi ha insegnato che con l'umiltà si realizza qualsiasi cosa», racconta Salvatore, con un entusiasmo che oggi è molto difficile trovare e che vorrebbe trasmettere alle nuove generazioni.

«Le future generazioni devono capire che l'olio non serve solo per fare la bruschetta... è un business che la natura ti dà senza metterci nulla, l'olio ti unge e lo stesso olio ti pulisce, è bellissimo! Vorrei tanto trasmettere questo entusiasmo, non solo spiegare come si fa, il punto è capire la materia prima ''miracolosa'' che è l'olio», racconta, ricordando quanto la natura sia ricca.

Salvatore è molto legato, inoltre, alla sicilianità, vuole trasmettere l'impronta dell'isola attraverso i suoi prodotti: «Non faccio fragranze come sandalo, ecc, ma solo profumi siciliani: mandorla, agrumi, limoni, sale marino di Trapani, mentuccia selvatica, ''vento degli Iblei'', ovvero le fragranze dei monti Iblei», racconta.

Tra un'intervista e una puntata di Geo&Geo dedicata al saponificio Zimmitti, quello che Salvatore vuole far emergere maggiormente è l'importanza dell'umiltà, di quell'ingrediente miracoloso che è l'olio e della semplicità della natura, che ci dona tutto quello di cui abbiamo bisogno.
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