Un tempio del lusso a Palermo: la nuova vita (a 5 stelle) dell'hotel "Excelsior Palace"
A farsi carico del recupero e del rilancio di tre strutture alberghiere in Sicilia è la Luxury Private Properties, l'impresa del settore turismo focalizzata nel segmento lusso

L'hotel Excelsior Palace di Palermo (foto Facebook)
A farsi carico del recupero e del rilancio di tre strutture alberghiere simbolo del lusso è la Luxury Private Properties, l'impresa del settore turismo focalizzata sugli investimenti alberghieri nel segmento lusso.
Insieme al complesso alberghiero Des Etrangers di Siracusa e alla struttura The Ashbee Hotel di Taormina, nel mirino della riqualificazione della società toscana, controllata dalla famiglia Giotti di Firenze c'è anche lo storico Hotel Excelsior Palace di via Marchese Ugo a Palermo.
L'imponente struttura alberghiera evita così la chiusura e passa dalle 4 alle 5 stelle lusso, con un restyling e l’offerta di servizi aggiuntivi, mantenendo i livelli occupazionali esistenti.
Già nel febbraio 2020 erano stati annunciati oltre 100 nuovi posti di lavoro ricercati, di cui 44 posizioni lavorative aperte per la sede di Palermo.
Tutto questo si deve al finanziamento ottenuto da Invitalia per oltre 14,5 milioni di euro e al contratto di sviluppo sottoscritto da Luxury Private Properties.
«Il contratto di sviluppo che abbiamo sottoscritto - spiega Costanza Giotti, socia e amministratrice di Luxury Private Properties - prevede l’acquisto e la riqualificazione di una struttura a Palermo, la riqualificazione e ristrutturazione di una struttura a Siracusa e di una a Taormina.
Leitmotiv delle nostre aziende è proprio quello di puntare su immobili storici riconosciuti dalla Soprintendenza, che intendiamo recuperare con un impatto socio-culturale, dal nostro punto di vista, interessante per la comunità».
«La scelta imprenditoriale di investire in Sicilia, nelle destinazioni di Taormina e Siracusa, negli hotel di lusso e negli immobili storici, è stata presa a prescindere dalla presentazione del contratto di sviluppo, fa parte della nostra strategia di espansione commerciale, quindi l’avremmo comunque perseguita - aggiunge Giotti -.
Invitalia ci ha permesso di spingere sull’acceleratore, di mirare a un target più alto, di poter realizzare investimenti più significativi e più importanti, a tutela anche del recupero del patrimonio immobiliare, e ci ha permesso altresì di chiudere il cerchio inserendo nella nostra destinazione pure Palermo e realizzando così una piccola catena di alberghi indipendenti, di lusso, a capitale 100% italiano».
«La sicurezza economica di poter contare sui contributi erogati da Invitalia - prosegue Costanza Giotti - ci ha motivato maggiormente, riuscendo a fare prima, più cose, meglio, e anche più performanti dal punto di vista dell’impatto ambientale, rispettando il piano occupazionale previsto nel contratto di sviluppo».
«Il contratto di sviluppo - assicura - è un efficace strumento di programmazione economica, di dialogo e collaborazione fra pubblico e privato. Fin dall’inizio, dalla presentazione dell’istanza di ammissione alle agevolazioni, durante l’istruttoria, il monitoraggio e le fasi di erogazione dei contributi, siamo stati assistiti e siamo stati supportati interfacciandoci con personalità altamente professionali e con il massimo spirito collaborativo».
«Invitalia, gestendo comunque contributi pubblici, deve sottostare - afferma - a quelle che sono le regole della burocrazia del sistema Italia; d’altra parte, il rigore e l’attenzione con cui vengono vagliate le domande di ammissione, i soggetti proponenti, i beneficiari, nonché il monitoraggio dell’investimento stesso, è una garanzia di corretta allocazione delle risorse pubbliche, a tutela - conclude - delle idee effettivamente meritevoli e soprattutto degli imprenditori virtuosi e più capaci».
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