ITINERARI E LUOGHI
Vi portiamo nella "città più calda d'Europa": il borgo (da record) nel cuore della Sicilia
La storia di una cittadina diventata un luogo simbolo. C'è chi contesta questo primato, ma una cosa è certa: qui in estate si superano anche i 48 °C

Catenanuova (foto di Sicily.co.uk)
Bisogna attraversare campi ricoperti di stoppie di grano e brulli e riarsi calanchi per giungere, attraverso l’autostrada A 19 in questa cittadina di poco meno di 5000 abitanti, dove il 20 agosto del 1999, il termometro arrivò a segnare una temperatura massima di 48,5 gradi.
Ogni estate negli ultimi decenni a Catenanuova si toccano comunque temperature record (48 gradi nel 2023) e gli abitanti devono fare i conti con un’afa che non dà tregua spesso neanche di notte, quando con l’anticiclone africano non si scende mai sotto i 38 gradi. La Sicilia Orientale è considerata ormai tra le zone più roventi del continente europeo.
Catena Nuova venne fondata nei primi decenni del XVIII secolo dal Principe Andrea Giuseppe Riggio-Statella principe della Catena che diede esecuzione alla volontà testamentaria della madre Anna Maria Statella. Quest'ultima, gravemente ammalatasi dopo la morte del marito, faceva redigere al notaio il proprio testamento nel 21 luglio 1713 e chiedeva di fondare una nuova città e un arcipretato nel feudo di Melinventre, dove il marito aveva edificato la chiesa della Sacra Famiglia successivamente al terremoto del 1693.
La baronessa morì il 4 Agosto del 1717, lasciando tre orfani: Andrea Giuseppe di 15 anni erede del patrimonio familiare, Agatino di 7 anni e Antonina Maria di soli 4 anni.
Andrea Riggio prese l’investitura del feudo l’8 marzo 1722, all’età di 20 anni ma ottenne la licentia populandi dal sovrano solo nel 1731.
Il Principe fece erigere la sua domus, un bellissimo palazzo purtroppo abbattuto nel 1976 per realizzare il nuovo edificio del Comune e creò un piccolo abitato di 200 case, “con ampie e rette vie”, all'interno di un feudo adibito a pascolo e alla coltivazione di grano e cereali.
I primi abitanti, 500 anime, provenivano da Centuripe: arrivarono soprattutto giovani sposi, attratti dalla possibilità di costruirsi un’avvenire migliore. Nel 1752 infine il principe della Catena portò nella cittadina le reliquie del Santo Patrono S. Prospero Martire, che erano state ritrovate nelle catacombe di San Callisto di Roma.
La fondazione di Catenanuova si inquadra nell’ampio processo urbanistico determinato dall’aumento demografico in Sicilia nel Settecento. L’esigenza di utilizzare in modo più razionale il territorio, comportò lo spostamento di una parte della popolazione dalle zone costiere ai vasti latifondi a vocazione cerealicola dell’entroterra.
Il sovrano concedeva titoli e privilegi per incoraggiare l’aristocrazia a fondare nuove città. Il nome della cittadina fa riferimento ad Aci Catena (CT) di cui Andrea Riggio era principe: inizialmente la cittadina venne chiamata Terra della Nuova Catena, poi Catena la Nuova, e infine Catenanuova.
In seguito alla fondazione di Catenanuova, completata nel 1736, la chiesa della Sacra Famiglia diventò parrocchia nel 1738 col titolo di San Giuseppe. Seconda per importanza e grandezza nella cittadina è la Chiesa dell’Immacolata, che sorge sul corso Vittorio Emanuele III e che, come ricorda una lapide all’interno dell’edificio, fu edificata nel 1908 per volontà di un ricco borghese dell'epoca, Carmelo Bonanno.
Questi osteggiò l’amore tra la sua unica figlia, di nome Santa, e un giovane poco abbiente del paese. Santa cercò di fuggire di casa, poi si ammalò e nel 1884 morì.
Il padre cadde in un grave stato di prostrazione e pentitosi di aver trattato con durezza la figlia, decise di lasciare alla sua morte tutti i beni della famiglia per l'edificazione di una nuova chiesa. Dopo la sua scomparsa l'esecutore testamentario, non volle eseguire tuttavia le disposizioni del defunto.
Solo molti anni dopo il nuovo parroco della parrocchia San Giuseppe, Gioacchino Tornatore, ricorse alle vie legali e tornò così in possesso della donazione del Bonanno, per la costruzione della chiesa. Il nuovo tempio venne aperto al culto giorno 1º aprile del 1908 da monsignor Ferdinando Fiandaca, vescovo di Nicosia.
La temperatura registrata a Catenanuova nel 1999 rappresenta ufficiosamente il record assoluto europeo di temperatura. Quello ufficiale appartiene tuttavia ad Atene con +48 °C registrati in data 10 luglio 1977. Il motivo della contesa deriva dal fatto che la stazione di Catenanuova non appartiene alla Organizzazione Meteorologica Mondiale e pertanto non può garantire l'assoluta affidabilità del dato.
Anche il record ufficiale italiano, infatti, non è attribuito a Catenanuova, bensì alla città di Foggia che registrò +47 °C il 25 giugno 2007 nella stazione meteorologica di Amendola. Il record di Catenanuova, che è stato comunque validato dalle autorità nazionali, non può essere tuttavia ufficializzato per motivi burocratici.
A insidiare il record di Catenanuova inoltre c’è anche un’altra cittadina siciliana: il 30 gennaio 2024 l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) ha confermato, dopo aver esaminato a lungo i dati e gli strumenti di misurazione, una temperatura record di 48,8 gradi registrata l’11 agosto 2021 nella stazione meteorologica SIAS di Floridia, vicino Siracusa, in località Contrada Monasteri, stabilendo il nuovo record europeo di temperatura massima.
L’affermazione viene contestata però da più parti ed è stata confutata da uno studio realizzato dal geologo catanese Alfio Grassi.
L’esperto ha realizzato un accurato monitoraggio termometrico in parallelo, eseguito nel periodo compreso tra il 12 luglio 2024 e il 20 settembre 2024, proprio nei pressi della stazione meteorologica regionale del Sias di Floridia, svelando come la stazione non funzioni e sovrastimi tutti i dati delle temperature massime.
Parafrasando le parole di Tito Livio: “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”, potremmo affermare che mentre in Sicilia si discute di record e ci si contende vari primati, i siciliani come ogni estate continuano a boccheggiare per il caldo africano e vengono stremati dall’immancabile siccità.
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