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A Palermo lo vedevi sempre in centro: addio a Charlie Abbadessa, amico di Marilyn

Attore nato in America, da siciliani emigrati, dopo aver vissuto gli anni d'oro di Hollywood, era tornato in Sicilia. Ricordato come "padrino della scena gay palermitana"

Anna Sampino
Giornalista
  • 14 novembre 2025

Charlie Abbadessa, foto di Sicilia Queer

A Palermo è uno di quei volti che nessuno potrà mai dimenticare. Lo si incontrava spesso passeggiare per le vie del centro. È ricordato come "il padrino della scena gay palermitana". Charlie Abbadessa è stato di certo uno dei personaggi più attivi che, insieme ai suoi cari amici Massimo Milani e Gino Campanella, hanno segnato la storia della lotta per il riconoscimento dei diritti civili.

Charlie Carmelo Abbadessa è morto ieri nella sua casa di Palermo, all'età di 92 anni. Una storia incredibile, la sua, come ci racconta chi lo ha conosciuto. Figlio di emigrati siciliani, era cresciuto a New Haven (Connecticut). Trasferitosi a New York all’inizio degli anni ‘60, era stato a lungo il compagno di Robert Lewis, il fondatore dell’Actors Studio. Nei suoi anni d'oro americani, aveva frequentato le star più famose di Hollywood, tra cui Marilyn Monroe e John Cassavetes.

Era poi tornato in Sicilia, lasciando gli Stati Uniti per paura dell'Aids che tra gli anni Settanta e Ottanta aveva iniziato a mietere numerose vittime. Aveva una casa a Palermo, dove viveva da solo, ma sempre circondato da tanti amici. Il suo posto del cuore era Novara di Sicilia, nel Messinese, paese originario della sua famiglia e dove Charlie aveva persino acquistato la sua tomba, con tanto di foto della 20th Century Fox. È qui che verrà sepolto secondo le sue volontà.

Una vita intrisa di amore e bellezza. "Non c'è piacere senza amore" era una delle sue frasi storiche. «Charlie era un personaggio incredibile. Una sorta di aura mitologica a Palermo. Sapeva portati nel suo mondo di ricordi fatto di luci, personaggi hollywoodiani. Come dimenticare il racconto affascinante dei suoi incontri con Marilyn Monroe. È stata senza dubbio una delle più grandi figure eccentriche di Palermo». Lo ricorda così Nicola Bellucci, regista del film documentario "Quir - a Palermo love story", di cui Charlie Abbadessa è uno dei personaggi chiave.

Nell'ultima scena del film l'attore si fa riprendere davanti alla tomba di famiglia nel cimitero di Novara di Sicilia, dove ha scelto di essere sepolto. «Aveva già comprato e pensato alla sua sepoltura - racconta il regista Nicola Bellucci - Aveva già da tempo iniziato a fare i conti con l'idea della morte, sebbene la temesse. "Non concepisco l'idea della morte, vorrei che fossimo per sempre", mi diceva».

"La morte è la fine della bellezza" è la frase finale di Charlie in "Quir". «Ed è la frase che meglio lo rappresenta - spiega il regista toscano - Tutta la sua vita è stata incentrata sulla bellezza. Il suo narcisismo era una delle caratteristiche che lo rendevano unico e amabile allo stesso tempo».

«L'ho conosciuto quando avevo 16 anni. Parlammo subito in inglese e sempre così è stato, fino all’ultima volta che ci siamo visti, due settimane fa - racconta il cantante e attore Ernesto Tomasini - Scherzavamo spesso dicendo che quando uno dei due se ne fosse andato, l’altro sarebbe rimasto da solo, a rimuginare tra sé e sé la sua passione per la Vecchia Hollywood. Ed infatti eccomi qui... senza più nessuno con cui condividere questo scrigno di sogni meravigliosi.

Charlie aveva vissuto in prima linea l’ultimissima ventata della Hollywood d’oro - continua - ; era stato il boyfriend di Bobby Lewis (fondatore dell’Actor’s Studio), John Schlesinger (regista di “Un uomo da marciapiede” e “Domenica maledetta domenica”), Noel Coward (il più grande commediografo inglese del XX Secolo), aveva lavorato con Michael Curtiz (regista di “Casablanca” e “Notte e di”), Robert Mulligan (“Torna a settembre” e “Il buio oltre la siepe”), e poi Rock Hudson e Gina Lollobrigida. A Palermo era una piccola leggenda, uno degli ultimi veri eccentrici. Quando uscivamo insieme eravamo inarrestabili. Ripetevamo le battute, cantavamo le canzoni e ricreavamo le coreografie dei vecchi film più misconosciuti!»

Lo ricorda così il Sicilia Queer: «Abbiamo conosciuto Charlie Abbadessa nel ritratto affettivo che gli aveva dedicato Fulvio Perna in “From Moment to Moment”, vincitore del Premio speciale della giuria nel corso della prima edizione del Sicilia Queer. Lo abbiamo ritrovato e in parte accompagnato tra i protagonisti di “Quir” di Nicola Bellucci, il film che abbiamo proiettato più volte nell’ultima edizione del Sicilia Queer e che consentirà a chiunque di stare ancora ad ascoltarlo, d’ora in avanti e per sempre. Carmelo “Charlie” Abbadessa, da Novara di Sicilia a New York, da Hollywood fino a Palermo: quante storie, quanti sogni».

Commovente il ricordo di Massimo Milani: «A breve distanza dalla perdita di Gino, oggi ci ha lasciato anche il nostro caro Charlie, Carmelo Abbadessa. È stato un grande privilegio per me conoscerlo, ascoltare le sue storie, condividere l'ultima parte della sua intensa vita. Buon viaggio Charlie! Ti porterò sempre con me. Hai detto che "la morte è la fine della bellezza" ma ti sbagliavi amica e sorella. Tu resterai per sempre creatura eterna come Marylin e briillerai per sempre nel pardiso di Hollywood. Se dovessi incontrare il Principe salutamelo per favore».

«Un personaggio incredibile che lasciava il segno. Impossibile dimenticarlo - dice Nunzio Gringeri, regista messinese che nel 2013 ha realizzato il documentario "What I’ve to do to make you love me" sulla vita dell'attore - I suoi racconti e le sue suggestioni restano un tesoro prezioso per chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo».

In tantissimi lo ricordano lasciando messaggi sui social. «Aver conosciuto Charlie Carmelo Abbadessa, averlo sentito raccontare incredibili aneddoti su Marylin Monroe, Antony Perkins, Rock Hudson e molte altre persone che aveva conosciuto e frequentato nel suo brillante passato hollywoodiano è stato un privilegio. Addio Charlie, che la terra ti sia lieve». Lo scrive Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo.
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