CINEMA E TV
Da Malèna a Kettice nella "sua" Sicilia: cosa sappiamo su Monica Bellucci al Festino
Un orgoglio tutto siciliano permea l’aria ma oggi l’emozione è ancora più forte, forse perché è una conferma, forse perché la nostra terra è ancora nel cinema

Una scena dal film "Malèna"
Ancora una volta Taormina si attesta come teatro sacro del cinema e incanta, ammalia, attrae.
E sì, proprio così. Nel suggestivo Teatro Antico, gremito da un pubblico entusiasta e affascinato, Monica ha sfilato insieme a Tim Burton, confermando sul red carpet il suo status di icona cinematografica.
L’abito in pizzo nero firmato Dolce&Gabbana ha sottolineato la sua eleganza senza tempo, testimoniando la sofisticata alchimia tra moda e cinema. Annunciato il progetto Kettice, un film ambizioso, dalla vocazione corale e dal respiro tutto siciliano, ambientato nella Palermo degli anni Duemila, raccontato attraverso gli occhi di adolescenti palermitani.
Giovanni Tortorici, classe 1996, già apprezzato a Venezia con Diciannove, dirige un cast giovane scelto con casting aperti. Il titolo, dal gergo locale, suggerisce un “miscuglio caotico” di emozioni e contrasti generazionali. Il film sarà girato a luglio tra quartieri popolari e periferie, con l’intento di portare sullo schermo una visione autentica, fresca e lontana dai cliché.
Nel suo discorso, Monica ha dimostrato moderazione e umiltà, dichiarando: «Diva io? No. Mi sento fortunata a poter continuare a lavorare, imparare, creare». L’attrice ha ricordato con emozione il film Malèna di Giuseppe Tornatore, girato un quarto di secolo fa in Sicilia, affermando con gratitudine: «In Sicilia fui accolta con calore.
Questa terra è fonte d’ispirazione per il grande cinema». Attendendo le riprese, Monica con passione ha delineato il suo percorso artistico e personale: madre di due figlie, oggi cerca profondità nelle sue scelte creative; si lascia arricchire dai giovani – come Tortorici – che le «insegnano tante cose».
Così Palermo, città dai mille volti e da una storia profonda e indelebile, viene proiettata nel futuro del cinema e rinasce, si reinventa, si emoziona. Kettice non è un film qualsiasi: è una punta di diamante per rilanciare Palermo come fulcro di nuove narrazioni.
Il cast giovanile, interamente palermitano e selezionato attraverso un casting aperto lo scorso dicembre, è una scelta coraggiosa e inclusiva. Frenesy Film di Guadagnino affida al set siciliano l’energia di un cinema che guarda al futuro, senza dimenticare l’identità territoriale. Giovani attrici e attori, dialoghi in dialetto, ambienti urbani reali: sono tutti ingredienti che promettono autenticità e coinvolgimento emotivo.
Il Festival, come ogni anno, ha attirato l’attenzione internazionale: star del calibro di Michael Douglas, Catherine Deneuve, Henry Cavill – e naturalmente Monica Bellucci – hanno animato un’edizione piena di fascino.
Tra le conferme, l’intervento brillante di Film Threat ha definito Taormina “una cornice da sogno per un evento di livello mondiale”. Nel coro social, commenti e post celebrativi hanno salutato l’iniziativa: su Facebook “Taormina Film Festival honors Monica Bellucci“, su Instagram l’hashtag #monicabellucci è diventato subito trending tra le celebrità ospiti.
Un orgoglio tutto siciliano permea l’aria, non è la prima volta che accade ma oggi l’emozione è ancora più forte, forse perché è una conferma, forse perché è rinascita: oggi la nostra terra è ancora nel cinema, interessa, piace, ammalia, affascina e strega.
Questo annuncio è un motivo di vanto per la Sicilia: la scelta di ambientare un progetto importante come Kettice a Palermo conferma che la nostra terra è non solo scenografia, ma prospettiva narrativa viva. I giovani talenti locali chiamati a recitare in ruoli autentici valorizzano le radici culturali.
I luoghi periferici e popolari verranno ritratti con occhio rispettoso e consapevole: una fotografia vera di una città che evolve. Inoltre aleggiava l’ipotesi che, qualora le prove d’abito previste per le riprese del film "Kettice" coincidessero con le date del mese di luglio, dedicate al Festino di Santa Rosalia, Monica Bellucci potesse essere presente alla cerimonia in onore della “Santuzza”, vestendo i panni di una Madrina d’eccezione. Ma tale notizia non appare veritiera ne realizzabile.
Ma adesso rivolgiamo uno sguardo al futuro! Kettice – previsto per il luglio palermitano – non sarà soltanto un film, ma può diventare un laboratorio culturale: nuovi linguaggi, energia giovanile, memoria storica. Si profila la sfida di un cinema che mescola radici e idee per guardare al domani.
Da “Malèna” a “Kettice”, il suo legame con quest’isola sembra quasi letterario, come se custodisse una parte della tua anima artistica. C’è un’immagine, un suono o un odore siciliano che sembra portare con sé e che, più di ogni parola, racconta cos’è per te questa terra.
Nelle sue interpretazioni, nei suoi silenzi, nella scelta di tornare ancora una volta in Sicilia per raccontare una storia giovane e profonda. Monica Bellucci, carismatica ambasciatrice, porta la Sicilia sul grande schermo mondiale: un ponte tra passato (Malèna), presente (Taormina) e futuro cinematografico (Palermo).
Un percorso che ci fa sentire fieri, coinvolti e pronti a seguire i prossimi passi di questo progetto ambizioso. In conclusione, Monica Bellucci riporta la luce sulla Sicilia, scegliendo le sue radici per creare qualcosa di nuovo, giovane, vibrante.
È un’iniezione di fiducia per Palermo: siamo spettatori e protagonisti di una narrazione che parla di emozioni, appartenenza e orgoglio. Ecco perché Kettice non è solo un film: è un manifesto di rinascita culturale per tutta la nostra Sicilia.
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