ITINERARI E LUOGHI
Fra storia, misteri e paesaggi mozzafiato: svelato il castello siciliano dell'anno, qual è
Sono 13 i castelli siciliani che nel 2024 si sono contesi lo scettro. Il concorso nasce da un'idea del Consorzio Cultura e Tradizioni dei Castelli di Sicilia. Scopriamoli
Il Castello La Grua Talamanca di Carini, oltre ad essere un luogo incantevole e bellissimo da visitare, è custode di un antico e affascinante mistero che riguarda appunto la Baronessa di Carini.
Il castello, lo ricordiamo, fu eretto da Rodolfo Bonello, guerriero al seguito del conte Ruggero I di Sicilia. Nel 1283 divenne di proprietà della famiglia Abate che iniziò a trasformare la struttura difensiva destinandola ad uso residenziale. Si arriverà nei secoli al casato La Grua Talamanca che rimarrà in possesso della baronia di Carini fino al 1812.
Tredici in tutto i castelli in gara, maestosi e parte del patrimonio storico, artistico e monumentale della Sicilia, caratterizzano il paesaggio dell’isola con testimonianze medievali dal carattere unico.
In gara c'erano i castelli (in ordine rigorosamente alfabetico) di Alcamo, Butera, Carini, Castelbuono, Collesano, Erice, Giuliana, Marineo, Mussomeli, Naro, Salemi, Taormina e Vicari.
Il concorso nasce da un'idea del Consorzio Cultura e Tradizioni dei Castelli di Sicilia che stipulato una convenzione con la società di comunicazione Centomedia&lode srl per scegliere il maniero più bello e interessante dell’anno.
Per tale promozione il Consorzio ha anche stipulato apposita convenzione con la società di comunicazione Centomedia&lode srl per realizzare un concorso annuale, tra i Comuni associati alla rete dei Castelli, finalizzato alla scelta del maniero più bello e interessante dell’anno.
La competizione è iniziata a giugno, e i castelli sono stati sottoposti alle votazioni degli utenti fino al 1 luglio 2024, quando è stato eletto il vincitore del premio "Il Castello Siciliano dell’Anno".
Ma andiamo con ordine.
Maestoso e affascinante, avvolto da un’atmosfera che ne evoca piccoli e grandi segreti, assieme alla ricca storia della città di Alcamo, il Castello dei Conti di Modica, abbondante di ambienti da scoprire, fortezza inespugnabile e prestigiosa dimora di Enrico e Federico Chiaramonte - che probabilmente lo costruirono tra il 1340 e il 1350 – accoglie il visitatore con un soffio di eleganza che si trasforma in stupore.
Il castello di Butera era il cuore della roccaforte che oltre alle mura possenti diventava difficile da attaccare proprio per la sua posizione, che domina sul centro storico, rimaneggiato nel corso dei secoli corso dei secoli, rimane un corpo con un unico torrione rimasto del sistema di torri collegate tra loro dalla cinta muraria.
Se c’è un luogo al cui richiamo non si può resistere è il Castello dei Ventimiglia di Castelbuono, in cui vi accompagniamo per raccontarvi una storia lunga 700 anni. Questo incantevole borgo che lo custodisce, alle pendici del “Colle Milocca”, tra il mare e il Parco delle Madonie, deve le sue origini ai Ventimiglia, Signori della Contea di Geraci che, agli inizi del 1300, diedero avvio alla costruzione di un possente Maniero sul poggio dominante l’antico casale di "Ypsigrock".
Il Castello di Collesano sorge a nord del centro abitato, di fronte l’antica Chiesa dell’Assunta, prima Chiesa Madre di Collesano. Non si conosce con esattezza la sua data di costruzione, ma si suppone che un primo nucleo del Castello, poi ampliato nel corso dei secoli, venne impiantato nel corso del XII secolo, quando venne fondato il borgo di Golisano su ordine di Re Ruggero II.
Il Castello di Venere a Erice, un luogo ricco di storia, teatro di dominazioni che nei secoli hanno lasciato il segno. La sua storia affonda le radici in un passato remoto, quando sulla vetta del monte, giunsero i Sicani, un popolo indigeno, che intorno al XII secolo a.C., elevarono una piccola ara all'aperto, dedicata ad una divinità femminile, considerata dea dell'amore, della fecondità e protettrice dei naviganti.
Ancora gli storici e gli archeologi dibattono se a costruire il castello di Giuliana sia stato Federico II, lo stupor Mundi, o Federico III di Aragona. Ma sostanzialmente poco importa, dato che comunque il castello è una solida costruzione duecentesca, che ci proietta indietro in una dimensione fuori dal tempo. Un sogno a occhi aperti.
Il territorio di roccia calcarea che oggi corrisponde a quello del comune di Marineo era perfetto. Lì Carlo d’Angiò poté erigere un castello a strapiombo sulla Valle dell’Eleuterio, con delle mura che sembrano fondersi con la struttura naturale del territorio. Nei secoli successivi il castello fu spesso luogo di conflitti e subì diversi danni, riparati nella seconda metà del XVI secolo grazie al figlio di Carlo V.
Il Castello di Mussomeli è abbarbicato in cima a una rupe, come se tenesse ferma la roccia di cui esso stesso si compone, si inerpica dal suo magma di pietra alla cima impervia e solenne che muove a un suggestivo impatto scenografico le differenti quote della fortezza.
A Naro sorge il castello di Chiaramonte. È stato costruito nel XII secolo sopra un fortino arabo e le prime notizie risalgono al periodo dei Vespri. La fortezza ha vissuto momenti di massimo splendore tra realtà e leggende. Da lassù si scorge un panorama unico. In lontananza spicca "Sua Maestà" l’Etna.
Si può andare alla scoperta del Castello Arabo-Normanno di Taormina, noto, anche, come Castello di Monte Tauro, in quanto si appoggia alla rocca omonima. La posizione del maniero, che lascia senza fiato perché permette di scorgere lo Stretto di Messina, la vallata del fiume Alcantara, le pendici dell’Etna e, anche, Catania, l’antica Kατάvη, Katàne, lo fece assurgere assieme al Teatro Antico, castrum superius, a castrum inferior, in quanto punto strategico di controllo.
Il castello in passato denominato come "castrum" o "fortilicium" o "petra Marganae" è posto lungo la strada provinciale Vicari-Prizzi, vicino al borgo “Portella della croce", presentando tutte le caratteristiche tipiche del castelletto feudale arroccato, in cui l’architettura e la geologia si fondono diventando parte integrante del paesaggio stesso.
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