ITINERARI E LUOGHI

HomeNewsTurismoItinerari e luoghi

I due borghi "gemelli" delle Madonie: un viaggio pazzesco tra meraviglie della natura

Un itinerario da fare assolutamente: in giro tra i tesori culturali e naturali di due comuni madoniti che sorgono uno di fronte all'altro, divisi appena da un fiume

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 12 gennaio 2024

La luna tramonta dietro al borgo di Pollina - foto del fotografo Michał Ziarno

"In mezzo scorre il fiume" è il titolo di un celebre film di successo degli anni Novanta, diretto da Robert Redford e tratto dall'omonimo libro autobiografico di Norman Maclean. Un titolo perfetto da utilizzare per raccontare questo luogo in Sicilia attraversato da un fiume sul quale si affacciano due dei borghi più belli e interessanti delle Madonie.

Stiamo parlando di San Mauro Castelverde e Pollina che dai loro cucuzzoli si guardano uno di fronte all’altro, separati alla radice dalla valle scavata dal letto dell’omonimo fiume Pollina la cui sorgente si trova nel territorio di Gangi alle pendici della Rupe Rossa.

Entrambi meritano una visita, così come una parte del fiume diventato famoso per il suo canyon nascosto: le Gole di Tiberio sito Geopark riconosciuto dall’Unesco dette anche “U miricu”, dove nidificano numerosi uccelli stanziali, fossili di gasteropodi risalenti a circa 120 milioni di anni fa e un masso al centro del percorso del fiume, che un tempo sembra essere stato un passaggio segreto dei briganti.
Adv
Un territorio naturalisticamente interessante che rappresenta una "nicchia ecologica" ricca di biodiversità, nell’atmosfera montana dei boschi e in quella della campagna rurale.

Qui è possibile vedere pascoli verdi animati dagli allevamenti allo stato brado: pecore, capre e mucche che vivono in libertà, dal cui latte derivano alcuni dei formaggi migliori che rappresentano il prodotto tipico come la ricotta fresca e salata, gli stagionati o il caciocavallo che hanno reso famosi questi luoghi per la gastronomia e la possibilità di acquistarli nelle botteghe a Km0.

Due particolarità retaggio delle tradizioni rurali ancestrali dell’uno e dell’altro borgo: l’estrazione della manna dei frassini della varietà "orniello" nella zona di pertinenza di Pollina (ma anche nel non lontano paese di Castelbuono) e la coltivazione dell'olivo della cultivar Crastu a San Mauro.

Estratta e lavorata esclusivamente a mano, la manna dalle innumerevoli proprietà nutrizionali benefiche, fa parte dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali stilato dal Ministero delle politiche agricole e forestali, rientrando nella classifica dei prodotti pregiati.

Dalla cultivar della olive di Crastu si ottiene un olio di elevata qualità con sentori di erbe aromatiche selvatiche di timo e origano e profumatissimo di essenze fruttate come la mandorla e il carciofo.

Tornando in alto ai due borghi che possiamo dire "gemelli" ma solo riferendoci alla posizione e al carattere urbanistico tipico dei paesi con vie minuscole e vicoli, case unite come a sostenersi le une alle altre, sono invece totalmente differenti come storia, dialetto, popolazione.

Dai suoi oltre 1000 metri s.l.m. San Mauro Castelverde guarda le isole Eolie dai suoi panorami mozzafiato a nord, le montagne delle Madonie verso sud e quelle dei Nebrodi con cui confina ad est. Il suo nucleo urbano sul monte che degrada verso il mare - ha anche una spiaggia di sua pertinenza - è ricco di boschi, pascoli, oliveti, contribuendo con le sue produzioni locali al paniere dei prodotti del Parco delle Madonie.

L’antica "Castrum Sancti Mauri" deve il suo nome secondo una leggenda ad una reliquia del Santo donata da parte di alcuni monaci benedettini agli abitanti, mentre Castelverde venne aggiunto nel 1862 dal nome di un castello di uno dei vassalli della famiglia nobile dei potenti Ventimiglia Marchesi di Geraci, che dal 1296 al 1812 dominò quasi ininterrottamente il comprensorio madonita.

Da vedere passeggiando il centro storico, una chicca di vicoli e vie che si intrecciano tra loro che salgono e scendono su tutto il versante urbano. Gli antichi luoghi di culto ricchi di tesori d’arte come la Chiesa Madre di San Giorgio sicuramente tra le più antiche nel territorio madonita, che si distingue per la possente torre campanaria in stile arabo-normanno.

Santa Maria de Francis costruita nel 1260 che custodisce opere di scuola gaginiana di particolare importanza, la Chiesa del Santo Patrono San Mauro Abate, a pochi passi dal belvedere di Piano San Mauro edificata nel 1620 sui resti di tre chiese preesistenti e con la bella guglia del campanile maiolicata policroma, i particolari orologi solari di tipo verticale e simili alle meridiane.

Da non perdere le attività sportive come la zip line e l’altalena più alta d’Europa.

Valicando l’altro versante e distribuita sui suoi 730 mt s.l.m. troviamo Pollina dove anche qui una leggenda della tradizione popolare giustifica la sua nascita - un po’ alla Romeo e Giulietta ma finita meglio - secondo la quale la nobile normanna Donna Pulina si innamorò del visir arabo Ayub e per vivere questo amore e fuggire dalle rispettive famiglie opposte, avrebbero scelto la cima dove oggi rimane il borgo di Pollina, costruendo il loro castello.

Da questa storia prende spunto il percorso per visitare il paese seguendo delle tavole di pannelli in ceramica realizzati da Maurizio Scianna, su indicazione di Antonio Raimondo, la professoressa Rosalia Musotto e il dottore Giuseppe Genchi.

Percorrendo l’itinerario si scopre la memoria storica tra miti e leggende che rendono affascinante la visita del paese: il belvedere che si affaccia sulle Madonie, la pietra dolomitica venata di rosa, la magnifica torre di pietra che svetta su tutto il paese e sul proscenico di un teatro moderno ma perfettamente incastonato nel paesaggio all’aperto, le case costruite sulla cinta muraria del vecchio castello del XIII secolo.

Non mancano le chiese come quella di San Pietro Apostolo dell’anno 1100, quella di San Giuliano, la Madonna della Catena e della Pietà e la chiesa Madre che custodisce una Madonna delle Grazie opera magnifica dello scultore Antonello Gagini.

Da non perdere: l’occasione per fare una bella escursione nel Nordic Walking Park Pollina suddiviso in tre percorsi e lungo circa 10 km, tutti e tre collegati tramite un sentiero di 700 mt che dà la possibilità di percorrerli alternativamente.

Ma questo non è che un breve excursus di quello che è possibile ammirare in entrambi i borghi, come la parte naturalistica della vallata del Pollina, da scoprire in maniera certamente più completa regalandosi un weekend tra bellezza, sapori, cultura, benessere e relax.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI