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I prodotti dell'orto in città (a km zero): dove puoi trovare i "mercati del contadino" a Palermo

Prodotti a Km 0 e vendita diretta: sono questi i must offerti dal "mercato del contadino". I principali punti in città, con qualche new entry. Ecco dove trovarli durante la settimana

Balarm
La redazione
  • 12 novembre 2020

Non è solo la nostalgia che rimane come ricordo delle fuge cittadine nei paesini vicini a nutrire la ricerca di prodotti di buona qualità, e perchè no anche bio, nella scelta ormai quotidiana degli acquisti.

Se è vero che la presenza dei grandi supermercati offre delle opportunità, in termini di orari e fruibilità, è altrettanto vero che, seppur senza responsabilità diretta, spesso la qualità dei prodotti facilmente deperibili - parliamo di frutta e verdura in primis - viene sacrificata.

Dall'altro lato le piccole botteghe o i mercati giornalieri offrono, anche nei grandi centri urbani, quei parametri di "freschezza" che oggi sembrano essere sempre più richiesti.

Corre su questa esigenza la nascita, in diversi angoli a Palermo - individuati come "mercati del contadino" - dove poter trovare, in un giorno specifico della settimana, prodotti bio, a Km 0, produzioni artigianali (dal miele ai salumi) e frutta everdura freschissimi.
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Lo filosofia è quella del "farm to fork" (perdonate l'ennesimo inglesismo) che sta per "dal produttore al consumatore" che, oltre alla qualità dei prodotti, saltando alcuni passaggi della distibuzione, assicura anche prezzi contenuti solitamente.

Tra organizzazioni di categoria, la Coldiretti ad esempio, o associazioni private, sono sempre più numerosi i "mercati del contadino", e coprono quasi tutti i giorni della settimana.

L'ultimo nato è quello che si trova a Villa Castelnuovo, parco storico della Piana dei Colli (viale del Fante, 66), promosso dall'associazione Palermo a Km0, fondata da Salvo Guccione e dagli agronomi Giuseppe Garlisi e Antonio Di Marco.

Qui, per coloro che volessero visitarlo, ogni sabato mattina, dalle 8.30 alle 13.00, si potranno trovare prodotti quali mele biologiche di Caltavuturo, miele di ape nera sicula, arance e albicocche di Scillato, passata bio di pomodoro siccagno, farine e pasta di grani siciliani, formaggi e carni madonite, mozzarella di bufala siciliana, ortaggi di stagione, legumi.

Ma quali sono gli altri punti a Palermo dove poter fare una spesa "sana" e "sostenibile"?

Il mercato curato dalla Coldiretti, conosciuto sotto la formula "Campagna amica", si trova a Villa Sperlinga, storico giardino comunale del capolugo, ed è fruibile sempre il sabato mattina (dalle 8.30 alle 13.30).

Tra gli altri mercati, autorizzati dal Comune di Palermo (o in via di rinnovo), ci sono: il martedì quello in via Giuseppe Campolo, all'interno della villa.

Il giovedì si può andare, invece, al Piazzale Cardinale Francesco Carpino (dalle 8.30 alle 14.00) o in viale della Croce Rossa, area antistante scuola “A. De Gasperi” (entrambi dalle 8.30 alle 14.00).

Sabato e domenica sono i giorni con più offerta.

Si può scegliere, sabato, tra: il mercato di Via Campolo (sempre all’interno della villa, dalle ore 7.00 alle 14.00); quello di Piazza Stazione Lolli, situato sul marciapiede esterno alla villetta, o quello di Viale Boris Giuliano, all’interno di villa Sperlinga (entrambi dalle 8.30 alle 14.00).

Domenica, invece, le alternative sono: Piazza Don Bosco (all’interno della villa dalle 8.30 alle 14.00); Piazza Mario Francese (dalle 7.30 alle 13.30) e Piazza Rossi (a Tommaso Natale, dalle 8.30 alle 14.00).

Altre associazioni private, inoltre, sono presenti con i loro mercati.

L’Associazione Comitato degli Agricoltori di Palermo, attiva dal 2012, che si trova in via Roccazzo, 85, nella sede dell’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia. Qui ogni sabato mattina, dalle 08.00 alle 14.00, in un’area di 1.000 mq, vengono venduti prodotti ortofrutticoli, formaggi, ricotta, pasta fresca, olio, prodotti a base di grani antichi siciliani, miele, uova allevate a terra, vino, carne, salumi, funghi.

Altro punto di acquisto si trova a Villa Filippina (sempre il sabato mattina, dalle 9.00 alle 14.00) e, la terza domenica del mese, anche quello che si svolge all'interno dello Steri a Piazza Marina (dalle 9.00 alle 13.00).

Sia il mercoledì che la domenica, invece, anche alle pagode situate in via Umberto Giordano (dalle 8.00 alle 14.00), angolo via Notarbartolo, si possono trovare diversi prodotti provenienti anche da altre province siciliane.

Allontanandoci dal centro città il quartiere di Bonagia, il sabato mattina dalle 8.30 alle 13.00, ospita il mercato organizzato dalla C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori Sicilia) composto da alcuni stand che offrono carni degli allevamenti madoniti, salumi di Agira e dei Nebrodi.

E poi ancora ortaggi e legumi coltivati nelle terre di Cerda, Sciara e Corleone; formaggi prodotti artigianalmente, biscotti e dolci di Ventimiglia, vini della Valle dello Jato.

Al di là della qualità dei prodotti in vendita la "dimensione del mercato" è anche l'occasione per scoprire antichi prodotti coltivati che spesso non si trovano sui banchi della grande distribuzione (ci vengono in mente i ceci appena raccolti e ancora da sbucciare, ad esempio), oltre ad avere l'opportunità di confrontarsi - senza la fretta della routine quotidiana - con i coltivatori ma anche con gli altri acquirenti che spesso offrono un consiglio per nuove ricette e tradizionali modi di impiego, che si vanno perdendo, che risalgono alla cultura contadina.

Quelli proposti sono i principali mercati che fanno parte di un ventaglio in crescita, in città, di offerta, in risposta alla nuova strategia, lanciata da anni, dall'Unione Eurpea.

Ai tecnici è nota come Green Deal (impegno sostenibile) ed ha come obiettivo quello di ricreare un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari e biodiversità, finalizzato a proteggere la salute e il benessere delle persone e, al tempo stesso, rafforzare la competitività e la resilienza.

In considerazione della pandemia, le aperture ( o le chiusure) dei luoghi segnalati possono subire variazioni in risposta alle ordinanze emesse e rese necessarie di volta in volta.
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