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Il Borgo dello zolfo in Sicilia vuole rinascere: tra musei all'aperto e residenze artistiche

Un cambiamento radicale che ha uno scopo specifico: riportare al suo antico splendore la storia degli zolfatai, attraverso performance lungo le vie del centro

  • 23 febbraio 2024

Ci fu un tempo, assai lontano ormai, in cui la Sicilia divenne celebre non soltanto per il suo meraviglioso mare, ma anche per un tipo di produzione che l'ha resa celebre (e indispensabile) nel mondo. Il campo d’azione che (quasi) tutti ci invidiavano? Le miniere di zolfo.

Siamo nella prima metà del XIX secolo, proprio in pieno sviluppo dell’industria chimica dell’acido solforico e, nell’Isola, c’è un comune che possiede una gran parte delle miniere di zolfo presenti, arrivando a contarne fino a 73.

Quel territorio è Assoro, in provincia di Enna, dove, sebbene, ad oggi, le miniere siano tutte dismesse (l’ultima fu quella di Giangagliano, nel 1989), si continua a mantenere quell’aura di magia, storia e mistero.

Assoro è, infatti, ufficialmente, il “Borgo dello zolfo”, che si prepara a rinascere.

Per l’area, infatti, si prospetta un cambiamento radicale nei prossimi tre anni. Il tutto (anche) con uno scopo specifico: riportare al suo antico splendore la storia degli zolfatai. Un nuovo museo, infatti, racconterà quegli anni, la cui storia sarà arricchita da colorate performance lungo le vie del Borgo.
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Il tutto è possibile perché Assoro è stata l’unica vincitrice, tra le province di Enna e Caltanissetta, del "Bando Borghi", un finanziamento del ministero della Cultura per la riqualificazione dei piccoli centri.

Ben 1.600.000 euro che il Comune di Assoro spenderà per costruire un’identità storica e culturale come Borgo dello Zolfo. L’inizio dei lavori è previsto fra circa cinque mesi. Il progetto del Comune di Assoro è co-finanziato dall’ente di diritto privato “Mente Pubblica”.

Quale sarà, allora, il nuovo volto di Assoro?

Prima di tutto, una parte del finanziamento verrà spesa per la riqualificazione del centro storico: previsto, infatti, il restauro e la valorizzazione degli edifici storici e delle aree pubbliche con un percorso organizzato lungo tutto il centro storico per ricreare un museo a cielo aperto.

Il percorso permetterà di ripercorrere e conoscere, nel dettaglio, la storia dei minatori, che verrà raccontata con opere di street art lungo il cammino. Poi, pian piano, si andrà avanti con altri interventi che riguarderanno, invece, il Castello e la Sala degli Scavi, risalente al I secolo, che diverrà una sala multimediale.

«"Assoro Borgo dello zolfo" nasce dall’idea e dalla collaborazione con "Mente pubblica", cominciata quasi 3 anni – racconta Antonio Licciardo, sindaco di Assoro -. Vogliamo fare in modo che la nostra comunità abbia un futuro rispetto allo spopolamento e alla depressione economica culturale.

Da qui, l’idea di partecipare al bando del Ministero della Cultura per la rigenerazione dei comuni sotto i cinquemila abitanti. Puntiamo a recuperare la tradizione storica e culturale delle miniere di zolfo, che, nel territorio dell’Ennese e del Nisseno, coprivano il 70% della produzione mondiale. Si tratta, inoltre, dell’unico progetto di questo tipo finanziato nei nostri territori».

«Assoro riuscirà a recuperare un prezioso bene di naturale immateriale: le testimonianze degli ex minatori, la documentazione storica delle miniere e le mappe – precisa Nino Ginardi, presidente di "Mente Pubblica", centro di analisi, studio e ricerca nel campo delle politiche pubbliche -.

Tutto quello che è utile per rievocare una storia che, dal nostro punto di vista, rappresenta la vera eredità lasciata dai minatori, una comunità di persone particolarmente dignitose che hanno sofferto in un percorso di vita, ma che hanno portato benessere alla comunità assorina, e che, oggi, rivendicano fortemente il loro ruolo. Adesso, puntiamo alla nascita del museo, proprio nei pressi dell’ex circolo degli zolfatai».

Saranno anche realizzati spazi dedicati che celebreranno la cultura e l’arte locale: «Nella seconda fase del progetto – prosegue il primo cittadino Licciardo - sono previste, per esempio, le residenze artistiche, suddivise in quattro tipologie e che vanno dall’arte alla pittura, passando per il ballo.

Ciò consentirà agli artisti di venire ad Assoro, lavorare all’interno del tessuto urbano e realizzare le varie performance. Non vogliamo puntare, infatti, soltanto al recupero della storia, ma miriamo a crearne di nuova».

«Abbiamo co-finanziato il progetto del Comune di Assoro nell’intento di rendere consapevole la comunità del grande patrimonio culturale che possiede – conclude Ginardi -. La creazione di spazi fisici per i turisti non può, inoltre, prescindere da quella matrice comunitaria e sociale che deve portare la comunità di Assoro a crescere e a sentirsi parte viva dell’intero progetto».
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