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La Palermo che resiste nei 70 anni di Italia Nostra: "Tuteliamo gli edifici storici"

Da quasi 70 anni si batte per la tutela dei beni culturali e ambientali, salvando dalla distruzione o dall’abbandono monumenti, paesaggi e opere dell’ingegno umano

Federica Dolce
Avvocato e scrittrice
  • 3 novembre 2025

Foto di Palermo dall'alto

Da quasi settant’anni l’associazione Italia Nostra tutela il patrimonio culturale e paesaggistico del capoluogo siciliano. Adriana Chirco Presidente della sezione di Palermo racconta le sfide di oggi, tra giovani, ambiente e turismo sostenibile C’è una Palermo che non smette di resistere, quella che crede nella bellezza come forma di impegno civile.

È la Palermo di Italia Nostra, associazione che da quasi settant’anni si batte per la tutela dei beni culturali e ambientali, salvando dalla distruzione o dall’abbandono monumenti, paesaggi e opere dell’ingegno umano. Nata come realtà di volontariato, Italia Nostra Palermo continua a essere un presidio culturale e civico, capace di proporre idee concrete per un futuro sostenibile, senza dimenticare la memoria storica della città.

Il recente convegno “Italia Nostra a Palermo – Una storia lunga quasi settant’anni”, ospitato a Villa Zito, il 17 ottobre 2025, ha riunito studiosi, docenti e attivisti per riflettere sul ruolo dell’associazione e sulle nuove sfide urbane. Ne parla Adriana Chirco, consigliera nazionale, responsabile del Settore Educazione al Patrimonio culturale e al Paesaggio e presidente della sezione palermitana di Italia Nostra, che sottolinea come la storia dell’associazione sia ancora oggi una chiave di lettura essenziale per comprendere Palermo e il suo futuro.

«Il convegno – spiega – è stato un momento di riflessione sul ruolo che la nostra associazione ha avuto e continua ad avere sul territorio. Italia Nostra APS è un’associazione di volontariato che si occupa di tutela del patrimonio comune e del paesaggio. A Palermo, sin dagli anni Sessanta, sotto la guida di Guido Di Stefano, Giuseppe Bellafiore e Piero Longo, la sezione ha avuto un ruolo di rilievo nel promuovere atti legislativi e nel salvare edifici storici dalla distruzione». Oggi l’impegno si concentra su questioni urgenti e concrete, come la pianificazione territoriale e la salvaguardia del patrimonio architettonico.

«Ci occupiamo dei piani di pianificazione, spesso ancora mancanti, e della tutela del patrimonio storico, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e alla limitazione del consumo di suolo. Monitoriamo i progetti sulla viabilità cittadina, le nuove linee del tram, la cosiddetta tangenziale interna, il fronte a mare del Foro Italico e la foce dell’Oreto». Un lavoro costante di vigilanza e proposta che si estende anche ai grandi manufatti storici in stato di abbandono.

«La nostra nuova sfida – prosegue Chirco – è intervenire sul degrado di edifici come Villa Sophia, il Palazzo delle Finanze, l’ex Real Casa dei Matti, la Chimica Arenella e Villa Pignatelli all’Olivuzza: spazi di grande valore che, se recuperati, potrebbero diventare luoghi di lavoro, cultura e verde pubblico. A ciò si aggiunge il mancato recupero dei palazzi storici sull’asse di via Vittorio Emanuele e dei Quattro Canti – Palazzo Costantino-Di Napoli, Palazzo Bordonaro, Palazzo Papè Valdina, Palazzo Geraci – testimonianze straordinarie della nostra identità collettiva». Ma la vera sfida, secondo la presidente Chirco, passa anche dalle nuove generazioni.

«I giovani sono il futuro del nostro Paese e dimostrano di avere una visione globale che comprende nuovi modi di vivere e valorizzare il patrimonio. Italia Nostra, da sempre, dedica molta attenzione all’educazione al patrimonio fin dall’età scolare, attraverso il Settore Educazione al Patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico. Il nostro punto di partenza è l’articolo 9 della Costituzione, che impegna la Repubblica a tutelare il patrimonio storico-artistico e il paesaggio come radici dell’identità nazionale».

Da qui nascono percorsi formativi per docenti e progetti di educazione permanente, come le passeggiate patrimoniali nella sede di via Stefano Türr 38, che uniscono conoscenza e partecipazione. «Quest’anno – aggiunge – abbiamo avviato il progetto “Tessere il Futuro”, che coinvolge attivamente gli studenti nella conoscenza e nella difesa del patrimonio culturale, come parte di un percorso di cittadinanza attiva e consapevole». Anche le questioni ambientali e il turismo sono temi centrali nell’azione di Italia Nostra.

«Le problematiche ambientali e i cambiamenti climatici richiedono un’azione politica ampia, ma la nostra associazione può contribuire a orientarne le modalità, affinché la valorizzazione sia sempre rispettosa della necessità di preservare il patrimonio comune. È una questione di cultura e consapevolezza: il nostro patrimonio è una ricchezza, anche economica, che deve essere conosciuta e rispettata».

Tra le criticità più evidenti, spiega Chirco, c’è l’overtourism che interessa sempre più anche Palermo. «Penso in particolare agli assi storici come via Maqueda e via Vittorio Emanuele, dove si assiste a un continuo cambiamento di volto: bazar improvvisati, ristoranti, locali notturni che cancellano il piacere di passeggiare tra i monumenti.

Serve una regolamentazione competente e rigorosa: delocalizzare i locali pubblici dalle aree di maggior pregio, vietare installazioni precarie sulle vie storiche, limitare gli orari e riportare in centro botteghe artigiane e piccoli atelier di qualità. Solo così potremo restituire ai cittadini la percezione autentica della loro città.Ma tutto questo – conclude – deve partire da una nuova cultura del bene comune, basata sulla conoscenza e sul rispetto del patrimonio. È per questo che Italia Nostra esiste e continua a operare».

Oggi, mentre Palermo cerca un equilibrio tra memoria e modernità, l’impegno di Italia Nostra resta una certezza. La sua azione silenziosa ma instancabile continua a difendere i luoghi della bellezza e dell’identità, si impegna a educare le nuove generazioni e a proporre modelli di sviluppo sostenibile. Ogni pietra di Palermo custodisce un respiro antico, e ogni volta che qualcuno la protegge, la città rinasce un po’. È questo il senso più profondo dell’impegno di Italia Nostra: ricordarci che la bellezza non è un lusso, ma una forma di resistenza. Palermo continuerà a cambiare, ma resterà viva finché ci sarà qualcuno disposto ad amarla così, con competenza, passione e rispetto.
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