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Lascia Palermo per un viaggio senza meta: Pippo Pollina, dalla strada ai teatri d'Europa

Un passato come "artista di strada" in giro per il mondo. Poi la svolta che arriva grazie a un incontro importante con un grande cantautore svizzero-tedesco

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 10 febbraio 2023

Pippo Pollina

Da un organo Farfisa regalato dai nonni, Pippo Pollina si sperimenta, un'azione che nella vita lo accompagnerà sempre.

Nasce presto l'interesse per il canto, unirsi ai compagni di scuola per suonare insieme, fino all'idea di fare sul serio: studiare chitarra classica al Conservatorio di Palermo.

Pippo Pollina è palermitano della zona Serradifalco, classe '63. Con gli amici del quartiere nel 1979 decide di formare "Agricantus" un gruppo musicale e culturale che si è occupato della ricerca della musica popolare dell'Italia del Sud e dell'America Latina.

Con gli Agricantus Pippo Pollina vivrà le sue prime esperienze in Italia, conoscendo soprattutto l'Estero, e le realtà scolastiche dei primi anni '80.

Nel 1985 decide di lasciare Palermo per un viaggio senza meta, durato tre anni, girando il mondo, visitando tutta l'Europa, le Americhe, il Nord Africa, il Medio Oriente e tanto altro, rivelandosi un talentuoso "artista di strada". Esprime quindi al meglio tutta la sua libertà artistica in movimento, in piena evoluzione personale, lontano da pregiudizi e retaggi culturali.
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In questo viaggio ha riscontrato tanta curiosità e fascino per la lingua italiana, tanta gente si avvicinava al suo "spazio" e grazie a questa esperienza è riuscito a continuare un grande itinerario dall'Ungheria al Marocco fino alla Grecia che oggi è la sua seconda Patria.

Lascia Palermo in disaccordo con quel pressapochismo, la noncuranza, la mancanza di coscienza che regna nella città; quel "circa-meno-quasi" una mia definizione che mi trova perfettamente d'accordo con Pollina, e quindi l'assenza di rigore, disciplina, comunità sociale. Non dimentica invece l'accoglienza, il calore siciliano e la solarità.

Arriverà il momento di un incontro importante, quello con Linard Bardill, grande cantautore svizzero-tedesco che sentendolo cantare un giorno per caso in un angolo di Lucerna ne rimane colpito così tanto da consentirgli di passare dalle strade e dalle piazze, ai Teatri di tutto il mondo. Saranno tutti concerti frequentati da gente purosangue del luogo.

Pippo Pollina ha costruito la sua celebrità all'estero, luogo per luogo, concerto per concerto. Una celebrità sviluppatasi con tanta tenacia e arrivata in ritardo in Italia. Oggi Pippo Pollina vive proprio in Svizzera, a Zurigo, la città che sente particolarmente sua, una città in netta contrapposizione con Palermo.

Una città che funziona, con dei servizi efficienti, con una certa attività culturale dove vive gente interessata ad investire nell'arte. Una delle canzoni più apprezzate dal pubblico di Pippo Pollina è "Questo Amore" un testo romantico che esprime la fermezza personale del cantautore il quale spiega che non è fondamentale passare molto tempo insieme ma essere in forte collegamento anche quando si è lontani fisicamente.

Questo concetto corrisponde ad una virtù caratteriale che gli ha consentito di mantenere dei punti saldi affettivi in una vita sempre in movimento da un capo all'altro del mondo. Canta con tutta la sua passionalità, suona con tutta la sua essenza. La sua voce vibra del suo essere maschio siciliano, cittadino del mondo.

Nel 1997 Pollina decide di ritornare a suonare in Italia. Durante una conferenza stampa presieduta a Villa Niscemi dall'ex sindaco Leoluca Orlando in presenza anche dello svizzero Bardill, dell'assessore alla cultura di Zurigo Nicolas Barlocher e di giornalisti svizzeri, tedeschi e italiani, nascerà l'idea di una tourneè tutta italiana che attraverserà Roma, Napoli, Caserta, per concludersi a Palermo.

Oggi, in tournèe si avvale della collaborazione di artisti palermitani con una Band che prende il nome di "Palermo Acoustic Quintet" con lo scopo di portare le risorse siciliane nei grandi palchi, in giro per il mondo. Nel 2018 Pippo Pollina attraversa un viaggio in Ucraina con una torneè che prenderà il nome "Il sole che verrà" a Kiev, Lviv e Odessa.

Una bellissima esperienza nei teatri filarmonici ucraini riscontrando l'affetto di un popolo che vede l'Italia come un miraggio. Un popolo, quello ucraino, che ha attraversato storicamente dei periodi di sviluppo minore rispetto al popolo italiano.

Di lì a poco sarebbe stata la volta della Russia ma già allora aleggiava odor di guerra per cui non fu mai possibile.

Pippo Pollina non ha tanti sogni nel cassetto, un sogno di quelli grandi era quello di suonare al Teatro Massimo di Palermo, sogno realizzato diverse volte in tempi recenti. Preferisce interpretare la realtà e vivere il presente.

Ho avuto il piacere di conversare con Pippo Pollina in diretta dal Lussemburgo, una conversazione che ricorderò sempre. Tanta educazione e tanto coraggio in delle radici palermitane. Orgoglio.
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