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“Cammy e il libro sacro”: tra favola e fantasy

Un racconto a metà tra favola per bambini e fantasy morale. E' “Cammy e il libro sacro”, il primo libro della palermitana Chiara Taormina

Fabio Vento
Web developer e giornalista
  • 29 giugno 2009

In un deserto sperduto c'è una tribù di beduini che custodisce degli animali unici nel loro genere: i “cammelli rari”. Questi sanno parlare e sono anzi dotati di grande intelletto: sanno infatti leggere e tradurre qualsiasi lingua. La fama di questo miracoloso allevamento fa il giro del mondo, portando visitatori da terre lontane. Uno di questi, l'archeologo Sir George Adam, chiede al re dei beduini di comprare due dei suoi prodigiosi animali: il suo obiettivo è impadronirsi del Libro Sacro, antico tesoro in grado di assicurare prosperità al genere umano, ma anche, nelle mani sbagliate, strumento di potere e di devastazione.

Il re acconsente e cede all'uomo i cammelli Cammy e Arsura: pur consapevole del malvagio proposito dell'archeologo, confida che l'altruismo e la saggezza dei suoi animali porterà bene agli esseri umani. Così è: la scaltrezza e il coraggio di Cammy contrasteranno non solo la brama di potere dell’archeologo, ma anche la cattiveria di altri animali.

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E' questo “Cammy e il libro sacro”, primo racconto della palermitana Chiara Taormina. «Rileggendo il testo per la correzione della bozza – ricorda l'autrice - mi sono resa conto che il libro riusciva ad emozionarmi ad ogni rilettura. Questo mi ha fatto comprendere che le finalità e i contenuti all’interno del libro lo sospendono a metà tra una favola per bambini e un romanzo fantasy dai contenuti di alto spessore morale».

La modernità come perseguimento del profitto individuale e deviazione dall'armonia originaria con la natura: questo tema, già caro a Tolkien e a buona parte della letteratura fantasy, ritorna e percorre l'intera fibra di questo racconto. Non è un caso che il “malvagio” sia un archeologo: la perdita dell'innocenza sta più di tutto nell'incapacità di guardare alla storia come eredità di valori e di cultura.

La rivalsa però non tarda ad arrivare, e lo fa per mano di un personaggio “insospettabile”: il cammello Cammy, maltrattato e deriso dall’archeologo, risponde con la generosità e la bontà e infine “vince” la sua battaglia. Quella natura che l'uomo usa per scopi di profitto economico si dimostra, alla fine, benevola dispensatrice di amore e pace.

Un denso messaggio “ecologico”, dunque: «Ma i ragazzi sono davvero in grado – si chiede Taormina - di cogliere questi input? E’ qui che mi riallaccio alla mia sensazione iniziale: che questo libro sia anche in realtà destinato alla rieducazione ecologica degli adulti, che attraverso il loro esempio potranno influenzare le nuove generazioni per operare un “bene comune” rappresentato dal rispetto verso la natura e gli animali.»

Chiara Taormina, nata nel 1973 a Palermo ed appassionata di arte e archeologia, ha scritto per tanti anni poesie. E' vincitrice di numerosi premi di settore, fra cui il diploma di merito e la medaglia d'oro per la poesia al Premio Internazionale Prometheus. Dopo varie pubblicazioni in antologie, raccoglie le sue poesie inedite in “La voce della sera” (Casa Editrice Il Quadrifoglio). “Cammy e il libro sacro” è il suo primo racconto: 10 euro e 58 pagine per l'editore La Riflessione, è già disponibile in libreria e online sul sito www.lariflessione.com

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