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Daan Vandewalle: un secolo di avanguardia

  • 12 aprile 2004

Una performance che abbraccia tutto un secolo di musica quella che Daan Vandewalle (pianoforte, voce) si accinge a tenere mercoledì 14 aprile alle ore 21 all’Auditorium San Saverio di Palermo (via Di Cristina 39) per la rassegna “Il Suono dei Soli”, organizzata dall’associazione Curva Minore. “Trascendenza Musicale. Al di là della realtà sensibile attraverso la letteratura pianistica contemporanea”, recita il sottotitolo della serata, ed infatti il pianista belga si affida a due opere di compositori avanguardistici, Charles Edward Ives, autore della Concord Sonata, musicista isolato che, per il genere di comunicazione musicale totalmente nuova che elaborò a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del secolo scorso, viene considerato pioniere sperimentalista della cosiddetta avanguardia storica del Novecento; ed il contemporaneo Fredrich Rzewski, autore del De Profundis, pianista improvvisatore espressione dell’avanguardismo americano che per primo ha eseguito il Klavierstück X di Stockhausen ed annovera fra le proprie collaborazioni Anthony Braxton a Steve Lacy.

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Attraverso la loro musica, Vandewalle intende esprimere i dubbi e le perplessità, non solo musicali, del secolo scorso e di quello attuale, partendo con un breve “discorso” dal titolo “Il Mondo ha bisogno di nuova musica?”, che si interroga attraverso una serie di quaranta domande sulla musica e la cultura (la pop-music, l’educazione musicale “tradizionale”, il ruolo dello Stato nell’ambito della musica e della cultura, Beethoven, Schönberg, Mussorgsky, le tonalità, l’estetica, la storia, il progresso), per poi passare alla Concord Sonata e quindi al De Profundis, il quale include anche una parte di “parlato”, tratto da una lettera scritta da Oscar Wilde dopo la detenzione nel carcere di Reading, dove lo scrittore analizzava, non senza quel suo certo immancabile sarcasmo, le condizioni di vita della prigione, e denunciava l’infamia derivata da un processo dettato dall’ipocrisia della società vittoriana. Un concerto che quindi si presta perfettamente a riflettere sull’arte e sulla vita dell’artista, nonché sulle connessioni fra arte, cultura e politica anche nel nostro tempo, senza tuttavia pesanti drammatizzazioni: non a caso l’ultima delle suddette domande si chiede “Boudewijn Buckinx aveva ragione nel dire «to B or to B Flat, that is the question» [Si o Si bemolle, questo è il dilemma]?”

Nato in Belgio nel 1968, Daan Vandewalle ha studiato al Royal Conservatory di Gand con Claude Coppens, ed è divenuto suo assistente nel 1991. Ha tenuto master e workshop nei Conservatori di Tilburg ed Eschede. Il suo debutto risale al 1991, presso l’Ars Musica di Liegi, quindi partecipa a molti progetti sia in Belgio che in altri paesi (Belgium Music Festival a Bucarest, November Music Festival in Olanda, Gesellschaft für Akustische Lebenshilfe nella tedesca Kiel, Thunderclaps a L’Aia, il Time Festival di Gand, nonché ai festival di Salisburgo, Glasgow, Vienna e Amsterdam). Nel ’96 registra il suo primo cd in piano solo proprio con la Concord Sonata di Charles Ives. Dal ’98 è membro del gruppo Tense serenità e nel giugno dello stesso anno ha ricevuto la borsa di studio “Fellowship of the Belgium/American Educational Foundation”.

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