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Eleonora Abbagnato, una “première danseuse” al Verdura

  • 1 agosto 2005

Immancabile l’appuntamento al teatro della Verdura di Palermo il 5 e il 6 agosto con il Gala di danza che vedrà protagonista indiscussa della scena la ballerina palermitana Eleonora Abbagnato. Una vita, quella di Eleonora, che a dispetto d’ogni crisi di linguaggio, nell’era della globalizzazione scenica, della morte del teatro e della sua annunciata rinascita virtuale, riattesta che il sogno romantico dell’eterea danzatrice, pagato con lacrime e sudore, è ancora possibile. Dalla scuola di danza di Palermo di Marisa Benassai lasciata nel lontano 1992, a soli 14 anni, per intraprendere una carriera che da Monte Carlo a Cannes la condurrà nella leggendaria scuola dell’Opéra di Parigi sotto la direzione di Madame Claude Bessy, è impareggiabile il curriculum della giovane ballerina: "Notre-Dame", Agon e Violin Concerto, la "Bella", il "Lago" e "Raymonda", la "Sagra della Primavera", "Giselle" a cui seguono una finale a Varna nel '98, il premio "Prix du Cercle Carpeaux" e la promozione a "Coryphée" nel '99, il premio "Prix Arop" e ancora la promozione a "Sujet" nel 2000; poi un paio di creazioni con due coreografi quali Forsythe e Petit, che la scelgono personalmente per Pas/Part e Clavigo, ancora prime parti in "Bayadere", "Cenerentola", "Le jeune homme et la mort", "Esmeralda" che la portano a ballare molto presto con maestri come Manuel Legris, Laurent Hilaire e Nicolas Le Riche.
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E questo per arrivare alla promozione a etoil, ultimo passo di una carriera irraggiungibile; infatti è al momento prima ballerina del corpo di ballo dell'Opera di Parigi e la prima italiana a ricoprire il ruolo di première danseuse nel prestigioso ensemble francese, notoriamente chiuso ad 'infiltrazioni' straniere.Tra i tanti ha anche interpretato ruoli di primo piano nel repertorio otto-novecentesco, al fianco di stelle come Manuel Legris, Laurent Hilaire, Nicolas Le Riche, senza dimenticare il significativo incontro con la danza contemporanea di Maurice Béjart, John Neumeier, Bill Forsythe, Jiri Kylián, Jerome Robbins e il teatrodanza di Pina Bausch ("Le Sacre du printemps"). La serata d’onore che il Teatro Massimo le dedica questa estate, consente di apprezzare la versatilità di una danzatrice che ha raggiunto una maturità stilistica ed una versatilità espressiva fuori discussione. La vedremo, al fianco di ottimi partner, nei pas de deux di un repertorio misto e insolito, che comprende i Grand pas classique della scuola russa di Victor Gsovsky; la parodica "Cendrillon" di Nureyev, del quale si propone anche un brano dallo storico "Don Quichotte" (doveroso omaggio al romanzo di Cervantes per i 400 anni dalla pubblicazione), il rigore neoclassico di Balanchine, del quale si affrontano "Rubis" e i pas de deux del repertorio tchaikovskyano, ma anche le rutilanti parate di "Stars and stripes".

E ancora il sogno orientale del Béjart di "Bhakti", la sensuale eleganza di "Blackbird e Nuages" di Jiri Kylián, "Kazimir color’s", omaggio questo di Mauro Bigonzetti al pittore suprematista russo Kazimir Malevic e infine "White lines" della giovanissima, non ancora trentenne, Mallory Gaudion, che qualcuno già considera la rivelazione della giovane danza francese. Tra i pezzi in programma avremo quindi “Rubis” di George Balanchine interpretati da Eleonora Abbagnato e Jérémie Bélingard, il famosissimo “Black Bird” di Jiri Kyliancon Laëtitia Pujol e Benjamin Pech, “Cendrillon” di Rudolf Noureev con Myriam Ould-Braham e Hervé Moreau, “Stars & Stripes” di Georges Balanchine con Muriel Zusperreguy e Josua Hoffalt, “Nuages” di Jiri Kylia nuovamente con la Abbagnato e Hervé Moreau, “Grand Pas Classique d'Auber” di Victor Gsovki con Myriam Ould-Braham e Audric Bezard, poi “Kazimir Color's” di Mauro Bigonzetti ancora con Eleonora e Jérémie Bélingard, “Tchaikovsky Pas-de-Deux” sempre di Georges Balanchine ballato da Laëtitia Pujol e Hervé Moreau; e ancora “White Lines” di Mallory Gaudion con i ballerini Muriel Zusperreguy, Alice Renavand, Yann Saïz, Audric Bezard, Josua Hoffalt e “Don Quichotte” di Rudolf Noureev Pas-de-Deux con Eleonora Abbagnato e Benjamin Pech e per chiudere un finale spettacolare con la compagnia al completo.
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