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Il fuoco sacro dei We Start Fires

  • 29 aprile 2006

Prendete tre ragazze e un ragazzo, aggiungete un po’ di sano pop, una manciata di chitarre metal, una spolverata di tastierine elettroniche condita da una genuina attitudine punk ed avrete la ricetta speciale dei We start fires, promettente band inglese che avremo il piacere di conoscere giovedì 4 maggio ai Candelai di Palermo (via dei Candelai 75, ore 22.30, ingresso 5 euro), per il loro live show presentato da Balarm il collaborazione con Eflive, al quale seguirà il collaudatissimo Loverdose Dj Set.

La loro storia è simile a quella di molte altre band: quattro ragazzi di Darlington, Inghilterra, che mettono insieme una band per suonare nei club indie cittadini, cercando di esibirsi il più possibile e di incidere qualche brano da mettere in giro, soltanto che a loro, rispetto alle tante band valide che rimangono nell’ombra, va decisamente bene. Nell’agosto del 2005 incidono il loro primo singolo "Strut", prodotto da James Ford (Test Icicles/Mystery Jest) per l’etichetta indie Racy Red, e dopo una stupefacente esibizione al Madame Jo Jo di Londra vengono selezionati come band di supporto del tour di Agosto dei Nine Black Alps, formazione in vista dell’Indie-rock britannico, definita addirittura come "i nuovi Nirvana" dalla stampa rock d’oltremanica. Il 3 gennaio pubblicano il loro secondo singolo, "Hot Metal", che dopo numerosi passaggi in radio approda sulla celeberrima quanto influente New Musical Express, rivista inglese famosa per avere la capacità di "creare" i nuovi trend musicali, dove si piazza come singolo della settimana acquisendo così lo status (abbastanza effimero per la verità) di band del momento.
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Fra uno show in Texas e la partecipazione al London Calling Festival di Amsterdam trovano il tempo di prendere in gestione il Club Strut nella loro Darlington dove organizzano numerosi show con i compagni di scuderia Bromheads Jacket, The Fold e altre band emergenti. La loro musica, che è un mix azzeccatissimo di indie rock, punk ed electroclash e sonorità metal, può rimandare a formazioni contemporanee come le citatissime Le Tigre, ma anche Yeah Yeah Yeahs e Chicks on Speed, ma le chitarre con distorsioni metal ricorderanno ai più smaliziati le sonorità di gruppi anni novanta coniugati al femminile come Breeders, Pixies e L7, paragone che, assieme al termine "grunge" non a caso salta fuori in molte loro recensioni.

La loro proposta musicale, sicuramente molto valida, sembrerebbe però non giustificare appieno una carriera in così rapida ascesa, se non la si inserisce in nuovo e vivacissimo contesto, quello delle community on-line come ad esempio MySpace (cliccate su www.myspace.com/westartfires per farvi un’idea in merito). Questi "super blog" offrono praticamente gratis lo spazio per foto, video e file mp3 e hanno fatto la fortuna di band come Arctic Monkeys, Kaiser Chiefs e Clap Your Hands Say Yeah, che grazie allo scambio di link tra i bloggers (il "passaparola" del XXI secolo), hanno potuto avvantaggiarsi di un’esposizione mediatica spropositata quanto inaspettata (e soprattutto a costo zero), se paragonata ai circuiti convenzionali della promozione discografica.

Dopo fenomeni musical-internettiani come le Suicide Girls nostrane Violetta e Tiffany, è curioso e al tempo stesso sbalorditivo notare come la musica e la rete si intersechino ancora una volta creando scenari che stanno gradualmente affiancando e forse soppiantando le modalità di fruire la musica che abbiamo conosciuto fino ad ora. Fino a pochi anni fa le band provavano, incidevano una demo e la spedivano in giro tra produttori, indie e majors sperando per il meglio, adesso con un blog, tanti link e un po’ di fortuna potreste anche voi che state leggendo essere i prossimi We Start Fires. Niente male il progresso, no?

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