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Il ritorno della discussa Melissa P.

  • 12 settembre 2005

“100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” (Fazi Editori, pp. 143, euro 9,50), checché se ne possa dire, è stato lo scoop del 2003, uno dei più grandi successi editoriali italiani degli ultimi dieci anni: l’esordio nel mondo della scrittura dell’allora diciassettenne liceale Melissa P. (cognome celato per via della minore età), che senza fronzoli ha dato vita ad uno sconvolgente debutto autobiografico, raccontando sotto forma di diario delle sue precoci esperienze erotiche, con uomini anche molto più grandi di lei. Vero e proprio scandalo per la famiglia, la città, e la critica che l’ha amata e odiata. Il romanzo (schiaffo morale per coloro che avrebbero volentieri aperto sit-in di protesta) ha venduto milioni di copie, ed è stato tradotto in trenta lingue. Con sorpresa della stessa giovane autrice che, fatta travolgere dall’entusiasmo di un sogno realizzatosi (diventare nientepopodimeno che scrittrice, ed anche famosa), subito si è rimessa all’opera con “L’odore del tuo respiro” (pp. 138, euro 12,00), pubblicato dallo stesso Fazi, del cui figlio Thomas si è peraltro anche innamorata. E in questo libro, l’ora diciannovenne Melissa Panarello (ecco svelato il cognome), racconta dell'ossessione d’amore per lui, oltre che per sua madre.

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Figura, quest’ultima, da cui - la psicologia e la natura insegnano - molto dipende. Anche se nel caso dell’irrequieta Melissa si celi, fra le pagine, quasi la brama di un rapporto incestuoso: «E quando abbiamo fatto l’amore non c’era più lui, ma c’era lui e c’eri anche tu. C’ero io, solo una comparsa. Tu e lui mi avete amata, baciata e squarciata. Vedevo il tuo naso, la sua bocca, le tue orecchie e i suoi occhi. Sentivo battere due cuori anziché uno e quando il mio corpo ha avuto un sussulto ho urlato “Ti amo tanto, tantissimo”, e lo stavo dicendo anche a te. Tu e lui, custodi della mia anima e del mio corpo. Presuntuosamente affacciati sulla terrazza della mia vita, la osservate e la proteggete come io non vi ho chiesto, come io non pretendo».

Ingenuamente, senza filtri, Melissa scrive: «Io sono una persona disturbata nel profondo del midollo. Io non so trattenere gli istinti, io mi faccio corrompere dalle ossessioni, dalle passioni più violente. Secondo te succede solo perché sono siciliana? O forse perché ho una fottuta paura di rimanere monca della parte migliore di me? Di Thomas». Un altro stralcio del testo, che si legge con scioltezza. E narra – s’intuisce adesso anche meglio -, attraverso il sempreverde binomio “sex and love”, la storia di una ragazza in fuga dalla sua terra natale, Catania, che vorrebbe risucchiarla, per arrivare a Roma, città caput mundi, dove incontrerà il suo “principe azzurro”. Nessun lieto fine da fiaba: il martellante amore per Thomas (suo attuale compagno) prenderà le forme di un tormento continuo, il terrore angosciante (umano) di perdere tutto, una gelosia autodistruttiva e masochista. Tipica forse anche della sua tenera, violentata, età.

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