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La Regione Siciliana sbarca al Festival di Venezia

La Regione Siciliana al Festival di Venezia: due coproduzioni, l’atteso “Baarìa” di Giuseppe Tornatore e “Prove per una tragedia siciliana” di John Turturro

  • 1 settembre 2009

La Regione Siciliana investe nel cinema, ma soltanto in prodotti che valorizzino l’Isola e coinvolgano artisti e servizi locali. E’ questo l’input della Regione che, attraverso la sua società CineSicilia, partecipa all’atteso film di Giuseppe Tornatore “Baarìa”, che mercoledì 2 settembre alle 19 aprirà la 66ma Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il finanziamento è di circa il 20% sul costo del film, il più alto finora raggiunto da una produzione italiana: 25 milioni di euro, cui la Regione partecipa con 4,5 milioni.

La metà delle riprese ha avuto come soggetto location siciliane, anche se Giuseppe Tornatore ha ricostruito in Tunisia l’antico corso di Bagheria, la piazza principale con la Chiesa madre e la stazione ferroviaria: il tutto visto attraverso le varie epoche – il film racconta Bagheria, città natale del regista, dagli anni ’30 agli ’80 – cosa questa che dal punto di vista tecnico, sarebbe stata impossibile da realizzare nella Bagheria di oggi (troppo cambiata) anche con "coperture" e "mascheramenti" scenici. Moltissimi elementi e dettagli scenografici originali sono stati trasportati dalla Sicilia: dalla luminaria completa della processione, alle cabine dello stabilimento balneare, alle porte delle case.

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Le riprese siciliane del film sono state divise in due blocchi, tra ottobre e dicembre 2007 e tra luglio e agosto 2008, e hanno coinvolto palazzi antichi e musei del capoluogo e del Palermitano, le Madonie, il Trapanese. A Bagheria, inoltre, si è svolta tutta la fase pre-produttiva, i sopralluoghi, le ricerche documentali, architettoniche, urbanistiche e storiche e i provini degli attori principali, dei secondari e dei generici. Ed eccoci agli interpreti: Giuseppe Tornatore ha voluto che fossero siciliani quasi tutti gli attori principali (12 su 17), tutti i secondari (ad eccezione di alcune partecipazioni, da Raoul Bova a Laura Chiatti, Giorgio Faletti, Lina Sastri), e i generici. Tra personale tecnico e artistico sono state impiegate 944 persone residenti in Sicilia, molte delle quali hanno lavorato anche sul set tunisino.

Per quanto riguarda il documentario “Prove per una tragedia siciliana” di John Turturro e Roman Paska, che sarà presentato il 5 settembre, sempre a Venezia nella sezione “Cinema del presente”, la Regione Sicilia interviene con un contributo del 50% dell’assessorato regionale ai Beni Culturali tramite un progetto Por dell’UE (500.000 euro su un 1 milione totale). “Prove per una tragedia siciliana” è il racconto di un viaggio in Sicilia che l’attore e regista italoamericano compie, alla ricerca delle proprie origini. E’ stato girato nei mesi scorsi tra Palermo e Agrigento (i nonni materni di Turturro sono emigrati negli States dal capoluogo siciliano e dal paese di Aragona, nell’Agrigentino). Nel film, oltre allo stesso attore, partecipazioni solo siciliane, da Andrea Camilleri a Donatella Finocchiaro, Gioacchino Lanza Tomasi, Mimmo Cuticchio, Vincenzo Pirrotta.

CineSicilia sarà presente al Festival del Cinema di Venezia con uno stand informativo che fornirà materiali sulle produzioni siciliane, sui nuovi progetti e attività nel campo cinematografico e televisivo promosse dalla Regione Siciliana. Oltre a “Baarìa” e al documentario di Turturro, la Regione tra il 2008 e il 2009, ha collaborato alla realizzazione di quindici altre produzioni girate nell’Isola (film, documentari, fiction, cartoon): sono stati coprodotti, con l’intervento di CineSicilia, progetti per circa otto milioni di euro, attingendo a finanziamenti dell’Unione Europea.

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