TEATRO

HomeNewsCulturaTeatro

Pesci fuor d’acqua?, due eroi ed una nobile missione

  • 5 marzo 2007

Due uomini disillusi che, dai margini sbiaditi di un fiume, osservano il mondo sempre più sporco. Due amici un po’ sognatori che trovano il coraggio di lottare per cambiare in meglio la realtà. Ma da dove cominciare? Forse dall’acqua. Forse da quel fiume che li ha fatti incontrare, fonte di purezza in un mondo saturo di “spazzatura”. È alquanto insolito l’intento che dà vita a “Pesci fuor d’acqua?”, lo spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Chiara Casarico e Tiziana Scrocca della Compagnia Teatrale Indipendente Il Naufragarmedolce, in scena il 10 e 11 marzo alle ore 21 al teatro Branciforti di Bagheria (vicolo Teatro), inserito nel cartellone della IV rassegna di teatro e musica organizzata dall’Associazione Officine Culturali Controscena con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della città di Bagheria, Assessorato allo spettacolo della Provincia Regionale di Palermo e l’Assessorato ai Beni Culturali e P.I della Regione Sicilia. Protagonisti sono due anti–eroi, Grattacapo, intellettuale che ha smesso da tempo di credere e sognare e fa i conti con il proprio fallimento e Vattelapesca, contastorie un po’ pazzo ed ingenuo. Insieme vivono lontani dal mondo.

Adv
Una lontananza, però, che gli permette di osservare la realtà in modo oggettivo. Infatti i due, superata la diffidenza che caratterizza il loro primo incontro, decidono di unire le proprie forze per attuare un nobile quanto arduo progetto: salvare il mondo. Le intenzioni ci sono ma bisogna agire e la prima mossa è quella di scrivere un giornale per riflettere, discutere e analizzare le contraddizioni del nostro mondo. Dall’editoria alla pulizia del fiume come mossa successiva, il passo è breve ma anche questa è un'impresa tutt’altro che facile. A questo punto l’unica azione ragionevole sembra rinunciare e lasciarsi avvolgere dallo scoramento: ma possono, due eroi che ricordano gli altrettanto nobili Don Chisciotte e Sancio Panza, abbandonare il loro progetto tanto facilmente? Si vedrà … Lo spettacolo, giunto alla 56° replica, non è soltanto un invito a restare uniti e lottare assieme ma è anche un’occasione per riflettere sull’importanza dell’acqua come diritto inalienabile. Vincitore di diversi premi tra i quali Premio alla drammaturgia “Gaetano Salvemini” e Premio teatrale “Ombra”, il testo nasce dal tentativo di unire forme dirette, e quindi semplici, con contenuti profondi e racchiude quella che è la filosofia della Compagnia Il Naufragarmedolce.

Attiva dal 1996, la compagnia si è, sin dall’inizio, auto prodotta, realizzando e promuovendo i propri spettacoli e ha affrontato importanti tematiche come la sovranità alimentare, gli OGM, il diritto dell’acqua e il lavoro minorile con un linguaggio comico, tipico del clown. Emblematica, d’altra parte, è proprio la figura del clown, anti eroe per eccellenza che dissacra la realtà ma allo stesso tempo ne resta alienato. Un alienazione che genera in lui una profonda crisi esistenziale. Costituita da Chiara Casarico, Tiziana Scrocca, Rita Superbi, Giovanna Conforto e Luisa Noli, la compagnia ha fatto della collettività il proprio cavallo di battaglia coinvolgendo nel corso degli anni altri artisti e creando importanti collaborazioni ma soprattutto, considerando il teatro come un arte sociale, ha allestito spettacoli in luoghi non teatrali. Una scelta che l’ha portata a contatto con diverse realtà impegnate a contrastare problemi globali e i nuovi modelli di sviluppo. Dal 2000, inoltre, fa parte del Tavolo dell’Altra Economia e assieme a queste realtà socialmente impegnate, la Compagnia ha contribuito alla realizzazione del censimento nazionale di teatro d’impegno civile “TeatrinMovimento”. Tornando allo spettacolo, il costo del biglietto è 7 euro. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 091.909020.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI