Palermo vuole Parco d'Orleans: la storia (infinita) di una riapertura che ancora manca
L'associazione Amunì ComPA ha lanciato in questi giorni una petizione online dando voce anche alle tante famiglie che chiedono che il parco torni fruibile e aperto alla città

Il parco d'Orleans di Palermo
Il mancato accesso nel 2018 era stato giustificato da urgenti lavori di manutenzione. Ad oggi, però, il Parco, che rappresenta un polmone verde in città a tutti gli effetti, tra i più belli e ricchi di fauna e flora, anche rari, continua a rimanere inaccessibile senza una condivisa motivazione.
A tal proposito l’associazione Amunì ComPA, con a capo Calogero Picone, ha lanciato in questi giorni una petizione online dando voce anche alle tante famiglie che, nei mesi scorsi, hanno lamentato la privazione di uno spazio così significativo - soprattutto nel Centro Storico e nel particolare momento legato alle restrizione imposte dalla pandemia - per i più piccoli ma non solo.
L’Associazione, nata ad aprile 2018, si pone l’obiettivo generale di promuovere e realizzare il recupero, la rigenerazione e la riqualificazione degli spazi comuni e, negli anni ha raggiunto importanti traguardi in tal senso.
Con la perpetrata chiusura del Parco Cassarà (che risale al 2014 e che, nonostante le dichiarazioni dello scorso febbraio rimane, al momento, ancora non accessibile), infatti, la necessità di uno spazio verde, fruibile in sicurezza, quale potrebbe essere appunto il Parco d’Orleans, si presenta indispensabile.
«Ho deciso di lanciare questa petizione sia in qualità di presidente dell’Associazione sia in veste di genitore che non può usufruire delle funzionalità del Parco. Dopo aver contattato per le vie ufficiali la Regione Siciliana, gestore del sito, inviando ripetute email, non avendo ricevuto alcun riscontro sullo stato dei lavori e degli animali ospitati nel parco e sulla possibile data di riapertura - dichiara Calogero Picone - abbiamo deciso di agire in tal modo, accogliendo le richieste di altre famiglie, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e l'ente gestore.
Il parco d'Orleans deve tornare fruibile ai cittadini ed ai turisti che, presto, speriamo torneranno ad animare la nostra città».
Un passo significativo per la riapertura ufficiale del Parco era stato fatto lo scorso luglio quando si era concluso il lungo contenzioso - durato quasi un decennio - relativo al patrimonio faunistico dello stesso Parco.
La firma dell'accordo transattivo, stipulato tra la presidenza della Regione Siciliana e la società “Salvatore Lauricella”, che per circa sessant'anni ha curato la fauna del Parco, composta da centinaia di animali, uccelli e mammiferi, aveva sancito, apparentemente, un nuovo inizio.
In quell’occasione il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci aveva dichiarato: «L'avere acquisito definitivamente, da parte della Regione, il prezioso patrimonio faunistico ci consentirà di potere definire l'iter per ottenere la licenza di giardino zoologico da parte del ministero dell'Ambiente. Un'autorizzazione resasi necessaria fin dal 2005 e mai ottenuta. La pratica l'abbiamo già avviata e presto, quindi, con il giardino zoologico e botanico potremo riaprire il Parco Orleans e renderlo fruibile al pubblico».
Da quel momento, tuttavia, il Parco d’Orleans è rimasto chiuso al pubblico.
«In via informale - ci ha detto Picone - mi era stato detto che il Parco era non fruibile in riferimento al condizione di zona rossa/arancione della Sicilia.
Considerato il fatto che da alcuni giorni la nostra regione si trova, invece, in zona gialla, e che tutte le altre realtà, culturali e non solo, stanno riaprendo al pubblico, ci chiediamo se anche per il Parco d’Orleans sia imminente la riapertura e quindi la fruizione».
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