Perché in Sicilia fai "come una Taddarita": le origini della parola regina dello stress
Dicesi “fare come una taddarita”: atteggiamento convulso con tratti isterici, culminante da una pregressa situazione di stress cronico. Ve ne parliamo
Per la serie avvolte (inteso come avvolgere) ritornano, dopo il successo di “Mia moglie fa come una taddarita 1 e Mia moglie fa come una taddarita 2, torna sul grande schermo mia moglie fa come una taddarita per Sempre.
Trailer: Sembra una normale famiglia qualunque, ma la signora Tadda Rita sta vivendo una tragedia familiare. Il marito, il conte Dracula, beve Bloody Mary dalla mattina alla sera e la notte la tradisce adescando giovani vergini, bianche e pallide, uscendo di nascosto dalla finestra. In più, il figlio, Bruce Wayne, è un hikikomori che sta tutto il giorno chiuso nella Batcaverna e parla con un amico immaginario di nome Alfred che fa il maggiordomo.
Disperata, la signora Tadda Rita andrà incontro ad un esaurimento nervoso iniziando a fare come una taddarita. Per calmarla dovrà intervenire padre La Grua che le somministrerà un esorcismo e una cura di tisane alla benzodiazepina. Ebbene, tra i tanti e coloriti modi di dire con popolano la galassia semantico-morfologica dell’intendere siciliano, un posto di rilievo lo occupa sicuramente questo: “fare come una taddarita”.
Dicesi “fare come una taddarita”: atteggiamento convulso con tratti isterici, culminante da una pregressa situazione di stress cronico che si verifica quando la vita quotidiana, la famiglia, il lavoro, la società, generano richieste costanti che la persona percepisce come oltre la propria capacità di farvi fronte.
L’individuo stressato pone quindi in essere comportamenti caratterizzati da movimenti convulsi e/o irregolari, accompagnati da emissioni vocali acute e penetranti, simili a suoni ad alta frequenza. Tale espressione può essere interpretata come una manifestazione di eccitazione, nervosismo o agitazione motoria, ed è spesso utilizzata in contesti descrittivi di fenomeni comportamentali o letterari, associando la frenesia dei gesti al volo turbinoso del pipistrello chiamato in siciliano, per l’appunto, "taddarita".
Esempio: Luca ha voglia di un sandwich. Luca sa che per avere il suo sandwich dovrà raggiungere il frigorifero, ma sa anche che quando sua moglie sta passando lo straccio in cucina lui non deve entrare. Luca se ne frega ed entra lo stesso, sua moglie inizia a fare come una taddarita. Ora, le due le possibili genesi di questo modo di dire, o, se volete, due sono le scuole di pensiero.
La prima vuole che il termine taddarita venga da “Tadarida” un genere specifico di pipistrelli appartenente alla famiglia del Molossidi, in grado di sviluppare suoni di frequenza pari a (14-15 kHz), quindi particolarmente acuti a fastidiosi all’orecchio umano. La seconda, che ribalta totalmente la prima, vuole sia il nome della specie "Tadarida" a provenire dal sicilianismo "taddarita".
Io personalmente sono più convinto di questa seconda versione, secondo cui il termine è stato coniato ai primi del 1800, quando Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz, biologo e archeologo statunitense di origine franco-tedesca, per primo, descrisse questa particolare specie di pipistrello durante un suo soggiorno a Palermo, assegnandogli, per questo, un nome quanto più possibile vicino a quello utilizzato dai locali: “Tadarida” Prima di lasciarvi alla visione di "Mia moglie fa come una taddarita per Sempre", un piccolo spot.
Dopo il successo di "Mio marito mancia pani scurdato 1" e "Mio marito mancia pani scurdato 2", torna su grande schermo "Mio marito mancia pani scurdato", ma Quando? Prossimamente nei migliori cinema!
Trailer: Sembra una normale famiglia qualunque, ma la signora Tadda Rita sta vivendo una tragedia familiare. Il marito, il conte Dracula, beve Bloody Mary dalla mattina alla sera e la notte la tradisce adescando giovani vergini, bianche e pallide, uscendo di nascosto dalla finestra. In più, il figlio, Bruce Wayne, è un hikikomori che sta tutto il giorno chiuso nella Batcaverna e parla con un amico immaginario di nome Alfred che fa il maggiordomo.
Disperata, la signora Tadda Rita andrà incontro ad un esaurimento nervoso iniziando a fare come una taddarita. Per calmarla dovrà intervenire padre La Grua che le somministrerà un esorcismo e una cura di tisane alla benzodiazepina. Ebbene, tra i tanti e coloriti modi di dire con popolano la galassia semantico-morfologica dell’intendere siciliano, un posto di rilievo lo occupa sicuramente questo: “fare come una taddarita”.
Dicesi “fare come una taddarita”: atteggiamento convulso con tratti isterici, culminante da una pregressa situazione di stress cronico che si verifica quando la vita quotidiana, la famiglia, il lavoro, la società, generano richieste costanti che la persona percepisce come oltre la propria capacità di farvi fronte.
L’individuo stressato pone quindi in essere comportamenti caratterizzati da movimenti convulsi e/o irregolari, accompagnati da emissioni vocali acute e penetranti, simili a suoni ad alta frequenza. Tale espressione può essere interpretata come una manifestazione di eccitazione, nervosismo o agitazione motoria, ed è spesso utilizzata in contesti descrittivi di fenomeni comportamentali o letterari, associando la frenesia dei gesti al volo turbinoso del pipistrello chiamato in siciliano, per l’appunto, "taddarita".
Esempio: Luca ha voglia di un sandwich. Luca sa che per avere il suo sandwich dovrà raggiungere il frigorifero, ma sa anche che quando sua moglie sta passando lo straccio in cucina lui non deve entrare. Luca se ne frega ed entra lo stesso, sua moglie inizia a fare come una taddarita. Ora, le due le possibili genesi di questo modo di dire, o, se volete, due sono le scuole di pensiero.
La prima vuole che il termine taddarita venga da “Tadarida” un genere specifico di pipistrelli appartenente alla famiglia del Molossidi, in grado di sviluppare suoni di frequenza pari a (14-15 kHz), quindi particolarmente acuti a fastidiosi all’orecchio umano. La seconda, che ribalta totalmente la prima, vuole sia il nome della specie "Tadarida" a provenire dal sicilianismo "taddarita".
Io personalmente sono più convinto di questa seconda versione, secondo cui il termine è stato coniato ai primi del 1800, quando Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz, biologo e archeologo statunitense di origine franco-tedesca, per primo, descrisse questa particolare specie di pipistrello durante un suo soggiorno a Palermo, assegnandogli, per questo, un nome quanto più possibile vicino a quello utilizzato dai locali: “Tadarida” Prima di lasciarvi alla visione di "Mia moglie fa come una taddarita per Sempre", un piccolo spot.
Dopo il successo di "Mio marito mancia pani scurdato 1" e "Mio marito mancia pani scurdato 2", torna su grande schermo "Mio marito mancia pani scurdato", ma Quando? Prossimamente nei migliori cinema!
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