STORIA E TRADIZIONI
Se sei un dormiglione questo proverbio non fa per te: in Sicilia "a matinata fa a jurnata"
Vi raccontiamo il significato di questo modo di dire siculo. I mal capitati, a questo punto, non hanno altra scelta che assecondare il monito e alzarsi dal letto
Ore 7.00 del mattino, occhi spalancati, colazione fatta e mente già fuori dalle braccia di Morfeo osservavo, il verbo è al passato perché non è più tra noi, il mio gatto paffuto sdraiato comodamente sul letto.
Ricordo bene il suo sguardo tra l’incredulo alla "mi hai battuto" e il soporifero cercando con tutte le forze di stare sveglio.
La "lotta" tra me e l’eye of tiger (il gatto) sempre puntuale alle 6.00 del mattino, per quella volta, era vinta dalla sottoscritta. Iniziava così una giornata prolifica e impiegata nel modo migliore.
In Sicilia, per valorizzare l’importanza di una giornata da sfruttare al massimo, esiste un detto: "A matinata fa a jurnata", in italiano "Il mattino fa la giornata".
Ma fermarsi alla traduzione letterale farebbe dimenticare le potenzialità di un detto che racchiude molto di più. La massima reiterata da nonni e genitori è generalmente accompagnata da un gesto della mano e una cantilena perentori, quando i dormiglioni di casa non ne vogliono sapere di lasciare il cuscino per pigrizia o per serate di festa che riducono la sveglia a mezzogiorno.
I mal capitati, a questo punto, non hanno altra scelta che assecondare il monito. Ciò, di solito, avviene farfugliando obiezioni per l’interruzione di un sonno profondo e ristoratore.
Questo antico proverbio, quindi, chiama in causa le priorità di ognuno e saper sfruttare le ore a disposizione, sin dalle prime luci del mattino, per portarle a termine.
Questo non significa svegliarsi alle 3.00, s'intende, ma trarre vantaggio dalla prima parte della giornata che può farci godere della rimanente, arrivando a sera paghi e sereni.
I dormiglioni storceranno il naso, ma è anche vero che avranno secondo questo detto poche ore a disposizione durante la giornata. Ti svegli e puff, in un lampo sei già al tramonto. Priorità, dicevamo, in cui rientrano lavoro e commissioni da svolgere.
Infatti, il detto fa la sua comparsa in queste situazioni, dove il fattore tempo è tutto. In questo caso il dio Chronos da apparente despota diventa una figura clemente, che mette a disposizione tutti i minuti, le ore e i secondi per chi coraggiosamente sfida il sonno.
Ma il tempo e l’operatività sono prerogative che troviamo anche in italiano con "Chi dorme non piglia pesci", cioè chi riposa troppo o sonnecchia non riesce a impegnarsi nel proprio lavoro e a raggiungere gli obiettivi.
E con "l mattino ha l’oro in bocca", che indica proprio la prima parte della giornata come la più produttiva e dove la persona può dare il meglio di sé.
Similitudini con il detto siciliano, che ci portano direttamente alla resa dei conti per te che hai letto fino a qui. A questo punto ti lascio con "un esame di coscienza": la tua operatività comincia alle prime luci dell’alba oppure tarda mattinata un po’ appisolat* come gli stessi occhi di quell’eye of tiger?
Ricordo bene il suo sguardo tra l’incredulo alla "mi hai battuto" e il soporifero cercando con tutte le forze di stare sveglio.
La "lotta" tra me e l’eye of tiger (il gatto) sempre puntuale alle 6.00 del mattino, per quella volta, era vinta dalla sottoscritta. Iniziava così una giornata prolifica e impiegata nel modo migliore.
In Sicilia, per valorizzare l’importanza di una giornata da sfruttare al massimo, esiste un detto: "A matinata fa a jurnata", in italiano "Il mattino fa la giornata".
Ma fermarsi alla traduzione letterale farebbe dimenticare le potenzialità di un detto che racchiude molto di più. La massima reiterata da nonni e genitori è generalmente accompagnata da un gesto della mano e una cantilena perentori, quando i dormiglioni di casa non ne vogliono sapere di lasciare il cuscino per pigrizia o per serate di festa che riducono la sveglia a mezzogiorno.
I mal capitati, a questo punto, non hanno altra scelta che assecondare il monito. Ciò, di solito, avviene farfugliando obiezioni per l’interruzione di un sonno profondo e ristoratore.
Questo antico proverbio, quindi, chiama in causa le priorità di ognuno e saper sfruttare le ore a disposizione, sin dalle prime luci del mattino, per portarle a termine.
Questo non significa svegliarsi alle 3.00, s'intende, ma trarre vantaggio dalla prima parte della giornata che può farci godere della rimanente, arrivando a sera paghi e sereni.
I dormiglioni storceranno il naso, ma è anche vero che avranno secondo questo detto poche ore a disposizione durante la giornata. Ti svegli e puff, in un lampo sei già al tramonto. Priorità, dicevamo, in cui rientrano lavoro e commissioni da svolgere.
Infatti, il detto fa la sua comparsa in queste situazioni, dove il fattore tempo è tutto. In questo caso il dio Chronos da apparente despota diventa una figura clemente, che mette a disposizione tutti i minuti, le ore e i secondi per chi coraggiosamente sfida il sonno.
Ma il tempo e l’operatività sono prerogative che troviamo anche in italiano con "Chi dorme non piglia pesci", cioè chi riposa troppo o sonnecchia non riesce a impegnarsi nel proprio lavoro e a raggiungere gli obiettivi.
E con "l mattino ha l’oro in bocca", che indica proprio la prima parte della giornata come la più produttiva e dove la persona può dare il meglio di sé.
Similitudini con il detto siciliano, che ci portano direttamente alla resa dei conti per te che hai letto fino a qui. A questo punto ti lascio con "un esame di coscienza": la tua operatività comincia alle prime luci dell’alba oppure tarda mattinata un po’ appisolat* come gli stessi occhi di quell’eye of tiger?
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