RICETTE
Si fa col "grano degli dei" che cresce in Sicilia: il dolce perfetto per l'autunno
Protagonista è un piccolo seme dal nome poetico amato da chef e nutrizionisti. Vi presentiamo una ricetta che coccola il palato e fa bene anche alla salute
Il porridge di amaranto con frutti di bosco
C’è un piccolo seme dal nome poetico che sta conquistando chef, nutrizionisti e curiosi del benessere: l’amaranto. Un tempo sacro per gli Inca e definito “grano degli dei”, oggi torna sulle nostre tavole come una scoperta nuova eppure antica, piena di gusto, colore e proprietà benefiche.
Lo chiamano “pseudo-cereale”, ma di finto non ha nulla. È naturalmente senza glutine, ricco di proteine, ferro, magnesio e calcio, perfetto per chi cerca un’alimentazione equilibrata e variegata. Ha un sapore delicato e leggermente nocciolato, che si sposa tanto con i piatti salati quanto con quelli dolci. Da cotto assume una consistenza cremosa, quasi vellutata: ideale per preparare porridge, polpette o timballi alternativi.
La bella notizia è che cresce anche in Sicilia. Alcuni agricoltori dell’isola lo coltivano con ottimi risultati: resiste alla siccità, si adatta ai terreni poveri e non ha bisogno di pesticidi. È una coltura sostenibile, intelligente e, come direbbe qualcuno, anche poetica (perché trasforma la luce del sole e la semplicità della terra in energia pura per il corpo).
Per esaltare la versatilità dell’amaranto, lo chef Mirko Cataldo ha ideato una ricetta che profuma d’autunno e benessere: un porridge di amaranto con frutti di bosco, morbido, profumato e ricco di contrasti. Un piatto che coccola il palato e fa bene al cuore (nel senso letterale, perché i frutti di bosco migliorano la microcircolazione e proteggono i capillari).
Ingredienti per 2 persone
• 100 g di amaranto
• 200 ml di acqua o latte vegetale (mandorla, cocco o avena)
• 1 banana matura (o un platano, per una versione più dolce)
• 2-3 datteri snocciolati
• 100 ml di latte di cocco
• Un pizzico di cannella, cardamomo e noce moscata
• Una manciata di noci tritate
• 150 g di frutti di bosco (mirtilli, lamponi, ribes o more, freschi o surgelati)
Procedimento
Metti in ammollo l’amaranto per una notte, poi cuocilo in acqua o latte vegetale per circa 20 minuti, finché i chicchi non saranno teneri e cremosi. Spegni il fuoco, copri e lascia riposare così da far assorbire tutto il liquido.
Nel frattempo, frulla la banana con i datteri, il latte di cocco e le spezie. Unisci la crema ottenuta all’amaranto cotto, mescola bene e aggiungi le noci tritate. Servi in ciotola, completando con i frutti di bosco: puoi aggiungerli freschi per un contrasto croccante o scaldarli brevemente in padella con una goccia di miele per creare un piccolo coulis naturale.
«Questo porridge è un abbraccio tiepido - racconta Mirko Cataldo -. L’amaranto dona energia e leggerezza, i frutti di bosco aggiungono colore e una nota acidula che bilancia il dolce. È una colazione o una merenda che fa bene al corpo e all’anima».
Ed è proprio così: dolce ma non stucchevole, ricco ma leggero, perfetto per affrontare le giornate d’autunno. Ogni cucchiaio racconta un piccolo equilibrio tra sapori e stagioni: la cremosità dell’amaranto, la freschezza dei frutti rossi, il profumo delle spezie che scaldano il cuore.
In fondo, l’amaranto è proprio questo: un seme che unisce salute e piacere, tradizione e innovazione. Un ingrediente semplice che, grazie a cuochi curiosi come Cataldo e alla generosità della terra siciliana, torna a ricordarci che il benessere può anche essere goloso. Un grano degli dei? Forse sì. Ma oggi, più che mai, anche un piccolo segreto di felicità quotidiana.
Lo chiamano “pseudo-cereale”, ma di finto non ha nulla. È naturalmente senza glutine, ricco di proteine, ferro, magnesio e calcio, perfetto per chi cerca un’alimentazione equilibrata e variegata. Ha un sapore delicato e leggermente nocciolato, che si sposa tanto con i piatti salati quanto con quelli dolci. Da cotto assume una consistenza cremosa, quasi vellutata: ideale per preparare porridge, polpette o timballi alternativi.
La bella notizia è che cresce anche in Sicilia. Alcuni agricoltori dell’isola lo coltivano con ottimi risultati: resiste alla siccità, si adatta ai terreni poveri e non ha bisogno di pesticidi. È una coltura sostenibile, intelligente e, come direbbe qualcuno, anche poetica (perché trasforma la luce del sole e la semplicità della terra in energia pura per il corpo).
Per esaltare la versatilità dell’amaranto, lo chef Mirko Cataldo ha ideato una ricetta che profuma d’autunno e benessere: un porridge di amaranto con frutti di bosco, morbido, profumato e ricco di contrasti. Un piatto che coccola il palato e fa bene al cuore (nel senso letterale, perché i frutti di bosco migliorano la microcircolazione e proteggono i capillari).
Ingredienti per 2 persone
• 100 g di amaranto
• 200 ml di acqua o latte vegetale (mandorla, cocco o avena)
• 1 banana matura (o un platano, per una versione più dolce)
• 2-3 datteri snocciolati
• 100 ml di latte di cocco
• Un pizzico di cannella, cardamomo e noce moscata
• Una manciata di noci tritate
• 150 g di frutti di bosco (mirtilli, lamponi, ribes o more, freschi o surgelati)
Procedimento
Metti in ammollo l’amaranto per una notte, poi cuocilo in acqua o latte vegetale per circa 20 minuti, finché i chicchi non saranno teneri e cremosi. Spegni il fuoco, copri e lascia riposare così da far assorbire tutto il liquido.
Nel frattempo, frulla la banana con i datteri, il latte di cocco e le spezie. Unisci la crema ottenuta all’amaranto cotto, mescola bene e aggiungi le noci tritate. Servi in ciotola, completando con i frutti di bosco: puoi aggiungerli freschi per un contrasto croccante o scaldarli brevemente in padella con una goccia di miele per creare un piccolo coulis naturale.
«Questo porridge è un abbraccio tiepido - racconta Mirko Cataldo -. L’amaranto dona energia e leggerezza, i frutti di bosco aggiungono colore e una nota acidula che bilancia il dolce. È una colazione o una merenda che fa bene al corpo e all’anima».
Ed è proprio così: dolce ma non stucchevole, ricco ma leggero, perfetto per affrontare le giornate d’autunno. Ogni cucchiaio racconta un piccolo equilibrio tra sapori e stagioni: la cremosità dell’amaranto, la freschezza dei frutti rossi, il profumo delle spezie che scaldano il cuore.
In fondo, l’amaranto è proprio questo: un seme che unisce salute e piacere, tradizione e innovazione. Un ingrediente semplice che, grazie a cuochi curiosi come Cataldo e alla generosità della terra siciliana, torna a ricordarci che il benessere può anche essere goloso. Un grano degli dei? Forse sì. Ma oggi, più che mai, anche un piccolo segreto di felicità quotidiana.
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