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Amata dagli sposini e dagli avventori: è la Terrazza di Marsala con una vista mozzafiato

Situata all’interno dei giardini della Villa Cavallotti, la Terrazza è il luogo ideale per fuggire dal caos cittadino e concedersi un momento di tranquillità

Jana Cardinale
Giornalista
  • 30 agosto 2021

Tramonto dalla Terrazza di San Francesco (con vista sulle Egadi)

Una piazza, un viale, una terrazza. Un percorso che sigla l'abbraccio tra la parte antica, ricca di storia, di testimonianze e sguardi sul passato, e quella più moderna di Marsala. Uno spazio che rinasce, restituisce nuove testimonianze, e racconta un angolo ricco di fascino e di bellezza.

Con la riapertura del Viale Piave, piazza della Vittoria completa il suo ‘circuito’ che culmina nella Villa Cavallotti, contestualmente tornata a nuova fruizione, al cui interno, immerso nel suo verde e in cima allo storico Bastione da cui si gode una vista mozzafiato sul lungomare lilibetano, sorge la “Terrazza Cavallotti”, luogo splendido, che conferma alla città il dono di uno degli scenari più suggestivi della Sicilia Occidentale in pieno relax, immerso nella natura, in cui godere di un eccezionale punto di vista sullo Stagnone o ascoltare buona musica.

Il luogo è stato anche scelto in modo ricorrente durante queste settimane estive come sede per la celebrazione di matrimoni civili.
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Alla Terrazza Cavallotti si accede da entrambi gli ingressi di Porta Nuova e Viale Cesare Battisti. È davvero un’oasi verde nel cuore della città con una meravigliosa vista sulle isole Egadi.

Situata all’interno dei giardini della Villa Cavallotti, la Terrazza è il luogo ideale per fuggire dal caos cittadino e dallo stress e concedersi un momento di assoluta tranquillità. La Villa è tornata ad accogliere i suoi ammiratori dopo aver recentemente ospitato il festival "Il Mare colore dei Libri", la fiera con circa venti case editrici siciliane posizionate con i loro stand tra i suoi viali secolari.

Fu creata nel 1895 per volontà dell’Amministrazione comunale di allora dopo la demolizione quasi totale del baluardo cinquecentesco di San Francesco, che vi sorgeva a protezione della città, allo scopo di riempire il fossato dello stesso bastione che cingeva le mura, decidendo di creare un giardino pubblico che fu intitolato a Francesco Crispi e successivamente a Felice Cavallotti, garibaldino, giornalista, poeta e politico fondatore della estrema sinistra storica.

Durante il ventennio fascista assunse la denominazione originale, ovvero quella di Francesco Crispi, e la statua di Cavallotti posta all'interno del giardino fu rimossa. Solo nel 1943 con la caduta del fascismo, la Villa riprese il nome di Cavallotti e la statua fu ricollocata al suo interno.

Il giardino costruito su disegno di Giuseppe Grasso, si estende su due livelli: quello inferiore che occupa l’antico fossato cittadino, e quello superiore che coincide con la parte rimanente del bastione San Francesco. Dal livello superiore è possibile ammirare il panorama delle isole Egadi e Capo Boeo.

All'ingresso è presente un piccolo stagno con dei pesci, e nel piano superiore è presente una fontana. Un tempo c’era anche un piccolo fiume con una cascata, poi sostituita da una scalinata, illuminata con grande eleganza nelle ore serali. Nel giardino sono presenti molte essenze di piante tra i quali Ficus elastica, Ficus macrophylla, palme nane, e molte piante esotiche e roseti.

Nel giardino sono presenti altri mezzi busti di cittadini marsalesi illustri, tra i quali Giuseppe Damiani padre del patriota, politico e garibaldino Abele Damiani. Il Bastione, posto all’angolo nord-ovest del quadrilatero urbano, tra viale Cesare Battisti, via Colocasio e la Villa “Cavallotti”, è parte integrante delle opere di fortificazione della città, realizzate durante la dominazione spagnola.

Carlo V, in seguito a un suo soggiorno a Marsala, con atto stipulato il 25 marzo 1549 nella Chiesa Madre, affidò l’incarico del progetto della costruzione dei bastioni all’Ingegnere Piero Prato. La costruzione del Bastione fu affidata nel 1551 al capo mastro Andrea Milazzo, che utilizzò una pietra molto solida, estratta dalle cave di contrada Favara.

Tale progetto prevedeva la ricostruzione delle mura danneggiate, la realizzazione di quattro bastioni agli angoli della città e di quattro baluardi in prossimità delle porte di accesso. Si trova in tutti i documenti antichi che Marsala era la città delle quattro porte, dei quattro Bastioni e dei quattro Baluardi.

Il Bastione è denominato “San Francesco” dal nome del quartiere in cui sorse. I quartieri in cui era divisa Marsala erano quattro: Annunziata, san Tommaso, san Francesco e san Matteo. Il Bastione “San Francesco” ha un’altezza di 8,90 metri, è formato da 19 filari di conci di tufo tutti uguali e da un cordone in tufo sporgente di 30 cm.

Il Bastione si conserva quasi integro, privo soltanto di un orecchione demolito tra il 1891 e il 1894 per consentire l’apertura della via Armando Diaz che venne chiamata Via Nuova. La Villa Comunale è stata un vero gioiello in cui d’estate, un tempo, si tenevano anche dei concerti e dove si andava a passeggiare perché luogo ameno.

Il 20 luglio scorso, dopo il lungo periodo di chiusura dovuto anche all’emergenza pandemica, è tornata al suo splendore, in una giornata intensa che ha sancito l’altra attesa riapertura di Viale Piave. Un’area dalla posizione geografica incantevole che è un tutt’uno con il cuore antico della città, che si affaccia sul Mare Nostrum con le Egadi, Mozia e gli spettacolari tramonti.

E nelle immediate vicinanze, nei sotterranei del Teatro Impero della vicina piazza, oggi sappiamo che sono custoditi preziosi mosaici. Si tratta di opere del II e III secolo d.C., che rappresentano una scena di caccia, e della pavimentazione di una domus. È possibile l’inserimento della visita dei mosaici nell’ambito del Festival ‘Le Vie dei Tesori’, probabilmente assieme alla Chiesa di Santo Stefano e all’ex Chiesa di San Michele, così come confermato dall’attuale Amministrazione Comunale.
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