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Palermo perde il film su Fratel Biagio: "Stop ai fondi, costretta a girare altrove"

Anche se sembrava ci fossero nuovi spiragli al momento non si vede una via d'uscita sulla questione dei finanziamenti per il film. La delusione della produttrice

Balarm
La redazione
  • 27 agosto 2025

Biagio Conte

«Sono profondamente amareggiata e molto delusa. Non solo da produttrice, ma da siciliana che ama la sua terra. Perché, adesso, sarò costretta a girare il film su Biagio Conte fuori dalla Sicilia». Pesano come macigni le parole di Gloria Giorgianni, la produttrice a capo della società di produzione ‘Anele', che affida le sue parole all'Adnkreonos.

Giorgianni non nasconde la sua delusione. Il progetto cinematografico dedicato a Fratel Biagio Conte, proposto dalla sua società, in collaborazione con Rai Fiction, prima non è stato ammesso al finanziamento da parte della Film Commission della Regione siciliana.

Ma ecco cosa è successo. Dopo che il lavoro non è stato ammesso al finanziamento da parte della Film Commission della Regione era stato inserito dalla Giunta nella manovra finanziaria: una misura fortemente voluta dal governatore Renato Schifani.

Qualcosa deve essere andato storto perchè in Commissione Bilancio furono stralciati una trentina di articoli, tra cui anche il finanziamento al progetto su Biagio Conte. E, alla fine, il film è rimasto senza finanziamenti.

«La mia idea era di girare il film tutto in Sicilia – dice ancora Gloria Giorgianni in una intervista all’Adnkronos- fin dalla preparazione. Pensavamo di portare tutta la produzione a Palermo, con un indotto complessivo enorme. Invece, sono costretta a portare qui la produzione al minimo, forse per una settimana. Con quello che i nostri partner ci consentono. Il film lo riusciamo solo a fare grazie alla Rai e Rai fiction».

Un'occasione mancata quindi non da poco per il capoluogo regionale.

«A questo punto dobbiamo girarlo in altro territorio- aggiunge - Significa rinunciare dal punto di vista imprenditoriale e delle risorse, rinunciare a un indotto e a una progettualità che dovrebbe partire dalle istituzioni. Questo è un film fortemente identitario. Non è la solita storia di mafia e antimafia».

La Missione Speranza e Carità al momento non commenta i recenti sviluppi in merito ai fondi. Anche se l'organizzazione di volontariato fondata dal missionario laico morto nel gennaio 2023, dopo avere appreso della esclusione del progetto di Anele, aveva affermato: «Siamo di fronte a una decisione incomprensibile, che lascia interdetti e solleva interrogativi profondi sia sulla visione culturale sia sulle priorità di chi è chiamato a valutare e sostenere le opere artistiche di rilievo sociale».
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