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Dai kolossal alle commedie, dal cinema alla tv: i film girati in Sicilia in uscita nel 2026

Il 2026 al cinema si prospetta come un anno in cui paesaggi siciliani e architetture dell’isola ritorneranno protagoniste in una serie di film pronti già a raggiungere le sale

Tancredi Bua
Giornalista
  • 27 dicembre 2025

Immagini tratte dai film “Lo scuru” (G. W. Lombardo), “Odissea” (C. Nolan) e “Franco Battiato – Il lungo viaggio” (R. De Maria)

Il 2026 al cinema si prospetta come un anno in cui paesaggi siciliani e architetture dell’isola ritorneranno protagoniste in una serie di film pronti già a raggiungere le sale: dai kolossal made in Hollywood ai film d’autore italiani, dalle commedie più pop alle opere più sperimentali, senza lasciare indietro i biopic musicali o storici.

Fra i primi ad arrivare in sala, distribuito da Nexo Studios con un evento speciale il 2, 3 e 4 febbraio, sarà “Franco Battiato – Il lungo viaggio” di Renato De Maria, film biografico prodotto da Casta Diva Pictures e Rai Fiction col supporto del Ministero della cultura, in cui il cantautore di Milo sarà interpretato dall’attore palermitano Dario Aita (è lui il professore di fisica Leone Rocci in “Un professore”, ma anche Sandrino in “Parthenope” di Paolo Sorrentino). Al suo fianco, Simona Malato (“Misericordia” e "Le sorelle Macaluso" di Emma Dante, "Spaccaossa" di Vincenzo Pirrotta) interpreterà la madre di Battiato, Grazia Patti, mentre Elena Radonicich sarà l’amica e musa del cantautore, Fleur Jaeggy. Secondo quanto è trapelato sinora ed è stato confermato dal primo teaser trailer, la parte siciliana del film, la cui fotografia è firmata da Sara Purgatorio, è stata girata sull’Etna e per le strade di Acireale.

Subito dopo dovrebbe essere la volta di "Lo scuru" di Giuseppe William Lombardo, regista palermitano che traspone sul grande schermo per Grey Ladder (con distribuzione Academy Two) le atmosfere e i personaggi usciti più di dieci anni fa dalla penna dello scrittore buterese Orazio Labbate e dal suo libro-caso dall’omonimo titolo, "Lo scuru", edito prima da Tunué e più recentemente da Bompiani, primo volume a lanciare il gotico siciliano nell’immaginario letterario italiano. La pellicola, girata nel 2024 fra Butera, Gela e le campagne del nisseno, vede nel suo cast Fabrizio Falco, Simona Malato, Vincenzo Pirrotta, Fabrizio Ferracane, Daniela Scattolin, Filippo Luna, Giuditta Perriera e Guia Jelo, e racconta della discesa del giovane Raz nel cuore di una Sicilia che non è la patinata superficie di una cartolina spedita in vacanza quanto un mondo di tenebra e luce dispiegate nell’anima di tralicci, pozzi petroliferi, statali sabbiose e paesi abbandonati.

L’unica altra data d’uscita certa, annunciata già un anno fa e fissata per il mercato europeo al 16 luglio 2026, è quella di “Odissea” di Christopher Nolan, il film che riporterà in sala il mito di Odisseo e del suo ritorno verso Itaca dopo dieci anni passati a combattere sotto le mura di Troia. Nel cast tutto stelle, Matt Damon interpreterà Odisseo, Jon Bernthal sarà Menelao, Robert Pattinson vestirà i panni di Antinoo, Zendaya quelli di Atena, Anne Hathaway sarà Penelope, Mia Goth interpreterà una delle ancelle di Penelope, Melanto, Tom Holland sarà Telemaco, il figlio di Odisseo, Himesh Patel sarà il fedele compagno e cognato di Odisseo, Euriloco, e John Leguizamo interpreterà Eumeo (ma la lista dei nomi coinvolti include anche Charlize Theron, che potrebbe essere Calipso o Circe, Lupita Nyong’o, Ryan Hurst, Elliot Page, Samantha Morton, Will Yun Lee, Logan Marshall-Green e Benny Safdie).

La Sicilia sarà protagonista assoluta del film, avendo offerto due dei suoi arcipelaghi per costruire l’immaginario del poema epico omerico: da una parte Favignana, al centro delle Egadi, arriverà sul grande schermo come Itaca, la patria di Odisseo, con le sue colline e il suo castello (che nella realtà è stato quello di Santa Caterina, a Favignana) che domina mare e terra, dall’altra le acque fra Lipari, Vulcano e Panarea, al centro delle Eolie, racconteranno al cinema alcune delle tappe del lungo e insidioso ritorno verso casa dell’astuto condottiero acheo.

Nel corso dell’anno arriverà in sala anche “Ketticè”, opera seconda del palermitano Giovanni Tortorici, prodotta da un palermitano d’eccezione, Luca Guadagnino, girata nel corso dell’estate passata a Palermo, tra Palazzo Raffadali e il centro storico del capoluogo. Il film, ambientato nel 2012, racconta di Ketty e Giulio, due sedicenni interpretati rispettivamente dagli esordienti Rachele Testagrossa e Salvatore Gallina, e della loro amicizia che cerca di proteggersi dagli sguardi giudicanti degli adulti, nelle cui fila troveremo Monica Bellucci.

Il 2026 segnerà anche il ritorno al cinema di Pif, che in autunno è stato più volte visto in giro tra Palermo (nel centro storico, nel quartiere Matteotti e a Mondello) e Carini (al castello La Grua-Talamanca) alle prese con il suo quarto film, "…che Dio perdona a tutti", basato sul suo romanzo omonimo del 2018. Al suo fianco, l’ex Miss Italia Giusy Buscemi e Francesco Scianna (“Baarìa”, le serie “La mafia uccide solo d’estate” e “Il processo”) per una storia che porta l’occhio della macchina da presa di Pif contemporaneamente dentro uno sciù alla ricotta e nel cuore delle processioni religiose cristiane.

Potrebbe essere anche l’anno della consacrazione per l’attore palermitano Giuseppe Lo Piccolo, che dopo tanti piccoli ruoli al fianco di registi come Franco Maresco e Daniele Ciprì, Julian Schnabel ed Edoardo De Angelis, arriverà in sala da protagonista assoluto in “Storia d’amore di un uomo che balla” di Cosimo Gomez. Il film, che nel cast vede insieme a lui Anita Pomario (già al suo fianco in “Stranizza d’amuri” di Giuseppe Fiorello), racconterà della fuga del suo personaggio, Ferdinando Nobile, dalla Sicilia al Cile, e mostrerà una Sicilia barocca contrapposta ai paesaggi più scheletrici e rurali del Sud America.

A due anni dall’uscita di “L’amore che ho”, il film che ha raccontato al mondo la storia dell’icona musicale siciliana Rosa Balistreri, il regista Paolo Licata ritornerà al cinema con un thriller d’autore che per il momento porta come titolo di lavorazione "Ombre dell’anima", girato a Palermo e provincia, tra villa Malfitano, la Real Casina di Caccia di Ficuzza con il vicino bosco e l’ormai abbandonato Grand Hotel delle Terme di Termini Imerese.

Accanto alle storie nate dalla fantasia di autori e sceneggiatori troveranno spazio le vite vere di giornalisti vittime di mafia, come quella di Cosimo Cristina, interpretato da Domenico Ciaramitaro in "L’insabbiato", opera prima di Rosario Petix il cui progetto era stato presentato alla settantottesima edizione del Festival di Cannes. Nel cast anche Fabrizio Ferracane (nel ruolo del padre di Domenico Ciaramitaro), Vittorio Magazzù (Domenico Cuore in “The Bad Guy”), Ester Pantano e Vincenzo Pirrotta. "L’insabbiato" racconterà la storia del corrispondente de “L’Ora” ucciso nel 1960, ricostruendola in diversi teatri di posa allestiti a Catania.

Ma è la televisione, il piccolo schermo, il regno incontrastato dei film (o delle miniserie) biografici: dopo un lungo percorso produttivo, arriverà per Rai Fiction nel corso dell’anno "Sul cammino di Francesco – La vita di Biagio Conte" di Costanza Quatriglio, con Alessio Vassallo (nei panni di Fratel Biagio Conte), Donatella Finocchiaro e Antonio Catania in ruoli ancora da svelare ufficialmente. Il film inizia dalla scomparsa di Biagio Conte e dalle sue ricerche avviate dal programma “Chi l’ha visto?” e da lì prenderà le mosse per raccontare la sua scelta di vita radicale, con il pellegrinaggio ad Assisi e il ritorno a Palermo per fondare la Missione di Speranza e Carità.

Sempre sui canali Rai arriverà nel 2026 “Il giudice e i suoi assassini”, miniserie diretta da Michele Placido e dedicata al magistrato Rosario Livatino, vittima della Stidda nel 1990. A interpretarlo sarà il giovane attore messinese Giuseppe De Domenico, che si contenderà la scena con Leonardo Maltese, Nino Frassica, Michela De Rossi, Brenno Placido, Ninni Bruschetta e Francesco Benigno, in un film interamente girato nell’agrigentino, fra Naro, Palma di Montechiaro, Canicattì e Favara.

A raccontare una vicenda di mafia temporalmente più recente sarà invece Michele Soavi, con la sua "L’invisibile", quattro episodi di una miniserie Rai Fiction che mette in scena gli ultimi anni della latitanza di Matteo Messina Denaro e della sua incessante ricerca da parte di Lucio Arcidiacono, il colonnello a capo della squadra di carabinieri del Ros incaricata di trovare il boss di Cosa Nostra. Le riprese si sono svolte in primavera e hanno coinvolto il centro storico di Palermo così come alcune zone di Villagrazia di Carini, e hanno visto protagonisti Lino Guanciale, Noemi Brando, Leo Gassmann e la cantautrice Levante in ruoli ancora da confermare.

Sempre sul piccolo schermo, stavolta però per Canale 5, ritornerà nel 2026 “Vanina – Un vicequestore a Catania”, con una seconda stagione composta da altri quattro episodi, diretti dai registi Davide Marengo e Riccardo Mosca. Nel cast, ecco ritornare la menfitana Giusy Buscemi nei panni della protagonista, Vanina Guarrasi, Giorgio Marchesi in quelli del magistrato Paolo Malfitano, il catanese Claudio Castrogiovanni nel ruolo di Carmelo Spanò e il palermitano Corrado Fortuna in quello di Manfredi Monterreale.

E restando nel mondo della serialità, una novità in uscita durante l’anno sarà “Italian Postcards”, la nuova serie originale italiana targata Prime Video e Gaumont Italia, per la regia di Jessica Yu, girata a Palermo, con protagonisti Nicole Wallace, Sebastiano Pigazzi, Filippo De Carli, Maria Vera Ratti, Niccolò Senni, Vincent Riotta, Paola Minaccioni e Martina Gatti. Nicole Wallace interpreterà Mia, una giovane ereditiera statunitense che viene mandata dal nonno a Palermo, privata degli agi a cui era abituata a New York, per lavorare come agente immobiliare nell’impresa di famiglia e imparare a vivere nell’isola senza aiuti da parte di nessuno.

Adesso che molti dei progetti sono stati terminati, annunciati o presentati l’incognita successiva si sposta sui nuovi film in cantiere per il 2026, un anno che stando alle previsioni legate al taglio del fondo Cinema e Audiovisivo potrebbe andare incontro a un forte calo del numero di produzioni, portando possibilmente autori e manodopera lontani dall’isola.
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